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La marijuana contro l’HIV?

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 19.02.2014

Una ricerca evidenzia una nuova potenzialità della marijuana: potrebbe essere efficace per combattere il virus dell’HIV. La ricerca per ora è stata condotta solo su macachi infetti da SIV, ma secondo i ricercatori i risultati sono interessanti e potrebbero condurre ad un trattamento.

Marijuana

Considerata spesso positivamente per i suoi effetti sul trattamento delle malattie croniche e come palliativo, ma avversata per gli effetti negativi che potrebbe generare sul cervello, la marijuana è sempre più spesso oggetto di ricerche scientifiche. Questa volta gli scienziati dell’Health Sciences Center della Louisiana State University hanno studiato gli effetti della marijuana, più precisamente della sostanza che essa contiene, il THC, o tetraidrocannabinolo. 

I ricercatori hanno condotto lo studio su macachi maschi, di età compresa fra i 4 e i 6 anni, infetti dal virus SIV(Simian Immunodeficiency Virus), il corrispettivo per l’HIV nei macachi. Somministrando in maniera costante il THC ai macachi infetti, gli scienziati hanno potuto rilevare che la sostanza aiuta a proteggere il tessuto dell’intestino, importante per le difese immunitarie, in special modo per le cellule T. Le popolazioni di cellule T sopravvivevano più a lungo e nelle cellule intestinali  gli scienziati hanno registrato una ridotta mortalità.

I risultati dei macachi sottoposti a trattamento con THC sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo.

Secondo i ricercatori lo studio dimostrerebbe che il THC è in grado di rallentare la progressione dell’azione del virus, che porta allo sviluppo dell’AIDS. Per questo è possibile pensare ad ulteriori ricerche per definire le modialità di eventuali trattamenti con THC.

L’articolo è stato pubblicato sulla rivista AIDS Research and Human Retroviruses

“Per trattare meglio l’infezione da HIV, abbiamo bisogno di una migliore comprensione di come esso provochi la malattia che chiamiamo AIDS. Abbiamo anche bisogno di approcci alternativi al trattamento”, spiega Thomas Hope della Feinberg School of Medicine, Northwestern University, Chicago.

“Questo studio è importante perché inizia a spiegare come il THC può influenzare la progressione della malattia nei macachi infetti da SIV. Rivela anche un nuovo modo per rallentare la progressione della malattia,” ha detto Hope.

 

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