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La nostra memoria non è affidabile

Secondo uno studio la nostra memoria non sarebbe affidabile e funzionerebbe come il gioco del "telefono senza filo" che si faceva da bambini

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.09.2012

Uno dei giochi che si fa da bambini è quello detto “del telefono”. Ci si sussurra una frase all’orecchio e nel passaggio da un orecchio all’altro la frase si modifica così tanto da cambiare anche di molto il suo significato. La stessa cosa accadrebbe alla nostra memoria nel  cervello secondo uno studio della Northwestern Medicine .

Ogni volta che si ricorda un evento del passato, le reti del cervello cambiano in modo da alterare la descrizione dell’evento. Così, la  volta successiva in cui l’evento sarà ricordato, si potrebbe ricordare la “seconda versione”  del ricordo e non la prima .

“Un ricordo non è semplicemente una immagine che si produce tornando all’evento originale, ma può essere un’immagine un po’ distorta a causa delle volte precedenti in cui abbiamo ricordato”, ha spiegato Donna Bridge, una borsista post-doc presso la Northwestern University Feinberg School di Medicina e autore principale dello studio recentemente pubblicato sul Journal of Neuroscience. “La memoria di un evento può perdere di precisione tanto da diventare completamente falsa.”

I risultati potrebbero avere implicazioni, ad esempio, per le  testimonianze nei processi penali, secondo la ricercatrice.

“Forse un testimone ricorda qualcosa in modo abbastanza preciso la prima volta perché i suoi ricordi non sono così distorti”, ha detto. “Dopo di che comincia a perdere vividezza.”

Lo studio si riferisce ad una ricerca effettuata su 12 persone che però è stata ripetuta diverse volte, coinvolgendo in totale 70 persone . “Su ogni singola persona è stato dimostrato questo effetto”, ha detto. “E ‘davvero un dato importante.”

La ragione della distorsione, ha spiegato Bridge, è il fatto che i ricordi umani si adattano in continuazione.

Secondo la ricercatrice i ricordi non sono statici. Se li riportiamo alla mente in situazioni diverse si arricchiscono di particolari oppure alcune caratteristiche cambiano.

Per lo studio, è stato chiesto di ricordare la posizione degli oggetti su una griglia in tre sessioni di tre giorni consecutivi. Nei tre giorni ai partecipanti è stato chiesto di ricordare le posizioni degli oggetti sulla griglia.

Ciò che è stato riscontrato è che con il passare dei giorni la memoria peggiorava. Cioè la posizione dell’oggetto cambiava in riferimento all’ultimo ricordo e non al primo.

Le scoperte della ricercatrice sono state confermate  anche misurando i segnali neurali dei partecipanti.

Bridge ha voluto scoprire se ci fossero dei segnali neurali nella seconda sessione che preludessero a ciò che sarebbe accaduto nella sessione tre.

I risultati hanno rivelato un particolare segnale elettrico quando le persone dovevano ricordarsi di un oggetto  durante la seconda sessione. Questo segnale era più forte se il terzo giorno l’oggetto era posizionato vicino a dove era il secondo giorno. Invece se era lontano dalla posizione del secondo giorno il segnale era meno forte.

Questo, secondo i ricercatori, significherebbe che la memoria recupererebbe elementi non sempre dal primo ricordo, ma dal secondo e poi dal terzo e così via. 

In questo modo i ricordi possono cambiare talmente tanto da risultare distorti quando vi ritorniamo molte volte.

 

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