Gaianews

Malattie respiratorie: gli italiani boicottano gli spray, a torto

Allarme malattie respiratorie in Italia. A lanciarlo gli esperti riuniti oggi in un convegno a Milano che hanno commentato l'indagine DOXA sulle modalità di cura degli Italiani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.01.2013

Allarme malattie respiratorie in Italia. A lanciarlo gli esperti riuniti oggi in un convegno a Milano che hanno commentato l’indagine DOXA sulle modalità di cura degli Italiani. Coloro che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco) e asma, sottovalutano di gran lunga l’importanza di usare gli spray nella terapia, e preferiscono, quando la patologia si è però aggravata, ricorrere a metodi ritenuti più efficaci come pillole e iniezioni.

Inalatore

Nel convegno “Progetto aderenza del paziente alla terapia”, che si è tenuto ieri a Milano, si è parlato dei 7 milioni di Italiani che soffrono di malattie respiratorie. Sono 30.000 ogni anno i nuovi casi.

La problematica principale che è emersa è che 2,7 milioni dei totali 7 milioni di malati non ricorrono agli spray perchè ritengono che non siano efficaci. Ma invece gli spray fanno parte di una terapia fondamentale, che deve essere seguita con attenzione. 

Nonostante le informazioni vengano veicolate chiaramente dai medici, gli Italiani continuano a dubitare della valenza terapeutica degli spray giungendo però a volte a stadi gravi  della malattia che poi necessitano di cure d’urto, che oltretutto, hanno un costo notevole.

Secondo Franco Blasi, ordinario di malattie respiratorie dell’Università Statale di Milano e presidente Ers, European Respiratory Society, : “L’aderenza al trattamento è direttamente correlata al tempo dedicato al paziente e a quella che possiamo definire qualità dell’educazione, che prevede la spiegazione della malattia, della ragioni della scelta di una terapia piuttosto che  un’altra e delle modalità di esecuzione del trattamento. L’educazione è uno step fondamentale nel rapporto medico-paziente: se manca, la corretta assunzione della terapia può essere drammaticamente pregiudicata. Nei pazienti che imparano a usare l’inalatore da soli, appena uno su cinque ritiene di essere in grado poi di farlo senza errori”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA