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Meno sigarette vendute e migliora tutela dei non fumatori, ma si può migliorare

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.01.2011

Brace di sigarettaDopo sei anni dal’entrata in vigore della cosiddetta legge Sirchia (la 3/2003, che però prendeva effetto solo al 10 gennaio 2005), i risultati continuano ad essere positivi, sia mostrando una continua diminuzione dei fumatori, sia per quanto riguarda la tutela dei non fumatori, costretti in passato al pericoloso fumo passivo.

Lo rende noto il Ministero della Salute a pochi giorni dal sesto anniversario della legge antifumo che prende il nome dal Ministro della Salute del secondo governo Berlusconi e che è stata da subito rispettatissima, a causa delle temute sanzioni che i locali aperti al pubblico rischiano in caso di infrazione, ed è un modello che ci viene invidiato e copiato in tutto il mondo. Ma si può ancora migliorare, secondo lo stesso Ministero.

“Agire efficacemente nella prevenzione e cura del tabagismo, per migliorare la salute delle persone, è un compito complesso – si legge sul sito del Ministero -, che richiede un grande impegno e lo sviluppo di politiche ed interventi in ambiti diversi da quello strettamente sanitario. A sei anni dall’entrata in vigore della legge 3/2003 (art. 51 ‘Tutela della salute dei non fumatori’), è ancora efficace la protezione dei non fumatori dall’esposizione al fumo passivo, ma occorre mantenere e migliorare i risultati conseguiti, tenuto conto, ad esempio, di segnali di allerta per quanto riguarda la prevalenza dei fumatori.”

Infatti, dice la nota del Ministero, è dal 2003 che la percentuale dei fumatori oscilla intorno al 23% senza scendere di molto, e questo è un dato che deve invece diminuire più velocemente se si vuole davvero migliorare la salute dei cittadini e prevenire pericolose malattie del sistema respiratorio e non solo. D’altronde, è questo il compito massimo di un Ministero della Salute.

I dati più preoccupanti giungono dai giovani tra i 25 e i 34 anni, dove si assiste addirittura ad un aumento dei fumatori nel 2010 rispetto al 2009, ed i valori sono di quasi il 40% tra i maschi e quasi il 25% tra le femmine.

Inoltre, uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nelle Regioni italiane nell’anno scolastico 2009-2010 ha scoperto che in Italia soltanto l’1% circa dei maschi e lo 0,2% delle femmine di undici anni ha dichiarato di fumare con frequenza almeno settimanale.

La quota di ragazzi che riferisce tale abitudine cresce maggiormente nel passaggio tra i 13 (4,4% maschi – 3,68% femmine) e i 15 anni (19% maschi – 19,4% femmine).

Inoltre, mentre fra i più giovani sono i maschi a fumare di più, man mano che l’età aumenta, i tassi di maschi e femmine diventano molto simili o, addirittura, superiori nelle femmine.

Tra i dati positivi che scaturiscono dall’applicazione della legge Sirchia c’è che le vendite di sigarette si sono ridotte del 2,2%, rispetto al 2009. Secondo iMonopoli di Stato, infatti nel corso del 2009 sono stati venduti oltre 106 milioni di pacchetti in meno. Le vendite totali sono tornate a livelli inferiori di quelli di 20 anni fa e, da quando è entrata in vigore la legge, la diminuzione delle vendite di sigarette è stata pari a circa il 12% con una diminuzione media di 1,7% l’anno.

Ma la legge è stata particolarmente e felicemente applicata anche perché la popolazione si è dimostrata generalmente favorevole al provvedimento e consapevole della sua importanza per la salute pubblica. E i dati indicano un buon livello di osservanza in tutto il paese.

Naturalmente, questo non significa che non bisogna controllare. Ed infatti, i NAS dal 2005 ad oggi hanno compiuto oltre 17.400 controlli in tutta Italia nei vari locali aperti al pubblico come stazioni ferroviarie, ospedali, ambulatori, musei e biblioteche, aeroporti, uffici postali, sale scommesse, discoteche, pub e pizzerie, che hanno evidenziato il sostanziale rispetto della norma.

Nel 2010 i NAS hanno eseguito un totale di 3.143 ispezioni, controllando più di una volta le tipologie di luoghi in cui maggiormente è apparso in passato evidente un mancato rispetto della legge (discoteche ed ospedali).
Tali ispezioni hanno portato a contestare 269 infrazioni (8,6% del totale): 114 a persone che fumavano dove vietato (3.6%) e 155 per mancata o errata affissione del cartello di divieto o per presenza di locali per fumatori non a norma (4,9% del totale).
E’ importante, dunque, continuare tale azione di monitoraggio e vigilanza, visto che, anche se i valori sono ancora contenuti, le multe ai fumatori sono raddoppiate rispetto al 2005.

I risultati dell’anno appena trascorso, quindi, se da un lato sono incoraggianti, dall’altro mostrano quanto ci sia ancora da fare e quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione delle istituzioni, dei mezzi di comunicazione e dei cittadini sull’ “epidemia” di tabagismo, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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  • manfrini marco scrive:

    Il diritto di un fumatore, termina quando priva un altro individuo, compromettendone col le sue azioni l’ integrità psicofisica.

    M.M1964