Si susseguono velocemente le dichiarazioni riguardo all’articolo di Nature che attacca duramente il metodo Stamina. Il Ministro Lorenzin ha descritto come “preoccupanti” i contenuti dell’articolo.
L’articolo di Nature accusa Vannoni di aver utilizzato immagini provenienti da due ricerche di scienziati ucraini del 2003 e del 2006 intendendole come riferite alla propria ricerca. Ma i contenuti degli studi erano differenti utilizzando sostanze e tempi differenti per il trattamento delle cellule staminali.
Vannoni ha risposto alle critiche presenti nell’articolo sostenendo di avere più volte dichiarato di aver collaborato con scienziati russi e ucraini
“Su questa vicenda ci sono luci e ombre. La denuncia di Nature sul metodo Stamina è molto grave e soprattutto desta grande preoccupazione. Però a questo punto Vannoni ha una strada, che è quella tracciata dal Parlamento: consegnare il protocollo senza fare trattative”, questo il commento del Ministro Lorenzin alla pubblicazione dell’articolo su Nature.
Ora lo scenario che si delinea è abbastanza chiaro. Se Davide Vannoni consegnerà il metodo, cosa che fino ad oggi non è stata possibile a causa di posposizioni richieste dallo stesso Vannoni, il protocollo sarà vagliato e giudicato da un commisione di scienziati. “Deve lasciare il suo protocollo ad una commissione che è fatta di profili professionali di altissimo valore scientifico, e che dovrà esaminarne la bontà e la natura. La valutazione poi darà ragione o torto, come avviene in questi casi”, ha infatti spiegato il Ministro.
Ma diventa sempre più folta la schiera di scienziati che si dicono contrari alla sperimentazione del metodo. “E’ assolutamente indispensabile che il governo prenda decisamente e immediatamente le distanze da una pratica che, invece di essere sperimentata a spese dei contribuenti, dovrebbe essere semplicemente perseguita legalmente e bandita immediatamente da tutti gli ospedali pubblici del Servizio Sanitario Nazionale in modo fermo, inequivocabile e irreversibile”, rileva uno dei massimi esperti internazionali di cellule staminali mesenchimali, Paolo Bianco, dell’università Sapienza di Roma.