I neonati esposti ai germi e al pelo degli animali domestici nel primo anno di vita, hanno meno probabilità di soffrire di allergie e asma. E’ quanto afferma un recente studio, pubblicato su Journal of Allergy and Clinical Immunology, e condotto dal Johns Hopkins Children’s Center. La ricerca sottolinea però che l’esposizione produce effetti protettivi positivi solo quando avviene entro il primo anno di età.
“Il nostro studio mostra che i tempi di esposizione iniziale possono essere cruciali”, spiega Robert Wood, capo della Divisione di Allergologia e Immunologia presso il Johns Hopkins Children’s Center. “Ciò che questi risultati ci comunicano è che molte delle nostre risposte immunitarie si formano nel primo anno di vita, e che alcuni batteri e allergeni svolgono un ruolo importante nello stimolare il sistema immunitario a comportarsi in un certo modo”.
Ricerche precedenti hanno dimostrato che i bambini che crescono nelle fattorie hanno meno possibilità di sviluppare allergia e disturbi respiratori grazie alla loro regolare esposizione ai microrganismi presenti nel terreno. E questo nuovo studio sottolinea che l’esposizione precoce ai batteri e ad alcuni allergeni può avere un effetto protettivo, modellando le risposte immunitarie dei bambini. Una constatazione che, secondo gli autori, potrebbe aiutare ad effettuare strategie preventive per allergie e asma.
Lo studio è stato condotto su 467 neonati tra Baltimora, Boston, New York e St. Louis, la cui salute è stata monitorata nell’arco di tre anni. I ricercatori hanno visitato le case per misurare i livelli e i tipi di allergeni presenti, raccogliendo e analizzando il contenuto batterico della polvere di 104 abitazioni.
I bambini che sono cresciuti nel primo anno di vita in ambienti dove erano presenti peli di gatto e una vasta gamma di batteri, hanno avuto una minore incidenza di disturbi respiratori all’età di 3 anni, rispetto ai bimbi non esposti a questi allergeni subito dopo la nascita. In particolare l’asma era tre volte più comune tra i bambini cresciuti senza esposizione a tali allergeni (51 per cento), rispetto a coloro che hanno trascorso il loro primo anno in case dove erano presenti (17 per cento). Al contrario, solo l’8 per cento dei piccoli che hanno sofferto sia di allergia che di asma era stato esposto a queste sostanze nel primo anno di vita.
L’asma è una patologia sempre più diffusa nei Paesi occidentali, con un’incidenza del 20% in età pediatrica che arriva al 25%, uno su quattro, in età prescolare. In Italia si stima siano circa 10 milioni le persone con allergia (anche se non si considera l’asma), pari a più del 20% della popolazione. Le allergie costituiscono la terza causa di malattia cronica, dopo osteoporosi, artrite e ipertensione.