Un nuovo studio condotto dalla California University,Boulder dimostra che gli orari per andare a dormire scelti per i bambini dai genitori possono essere non sincronizzati con i loro orologi biologici interni, contribuendo così ai disturbi del sonno durante la notte.
Lo studio ha individuato il momento in cui la melatonina aumenta la sera, indicando l’inizio della notte biologica, in un gruppo di 14 bambini il cui sonno è stato studiato nel corso di sei giorni.
“C’è poca ricerca su come la fisiologia dei piccoli possa contribuire alla comparsa di problemi di sonno”, ha detto Monique Lebourgeois, autrice dell’indagine. “Andare a dormire nel momento sbagliato dell’ orologio biologico può portare difficoltà, come ad esempio l’insonnia.”
Mentre gli adulti scelgono il proprio momento per coricarsi, i bambini non hanno questa opzione, spiega Lebourgeois. “Questo studio è il primo a dimostrare che una scarsa corrispondenza tra il momento per andare a dormire selezionato dai genitori e l’aumento nei bimbi della produzione di melatonina durante la sera, moltiplica il rischio di difficoltà notturne del sonno”, ha detto Lebourgeois.
“I risultati sono importanti perché circa il 25 per cento dei bambini della scuola primaria hanno problemi a prendere sonno dopo che sono andati a letto”, continua Lebourgeois. I disturbi del sonno possono includere difficoltà ad addormentarsi, resistenza prima di coricarsi, capricci, ed episodi detti in inglese “curtain calls”, ad esempio l’uscire dalla camera da letto ripetutamente per un bicchiere d’ acqua o per andare in bagno.
I problemi del sonno nella prima infanzia possono portare a successivi disturbi emotivi e comportamentali, come una scarsa funzione cognitiva, e possono persistere fino all’adolescenza. Inoltre, i genitori dei bambini con questi problemi spesso riportano difficoltà nel sonno, accusando stanchezza cronica e perfino discordia coniugale.
“Il passo successivo sarà quello di ottimizzare la nostra conoscenza delle interazioni tra la fisiologia e l’ambiente per capire meglio problemi come la resistenza ad andare a dormire si sviluppano e come vengono mantenuti”, afferma Lebourgeois.
Lo studio ha mostrato che alcuni bambini che sono stati messi a letto prima del loro aumento di melatonina hanno impiegato circa 40-60 minuti per addormentarsi . E questo tipo di risposta può aumentare il rischio permanente di insonnia nel tempo.
Lebourgeois ha attualmente 10 studenti che lavorano nel suo laboratorio. “I contributi degli studenti alla ricerca fatta nel mio laboratorio sono enormi “, ha detto . “Non solo svolgono la maggior parte della raccolta dei dati , ma partecipano ad analizzare, interpretare e presentare i nostri risultati alla comunità scientifica”.