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OMS sulla Tubercolosi: debellarla entro il 2050 in 33 paesi

Sarebbe il momento peggiore, secondo gli esperti, per abbassare la guardia sulla tubercolosi: l'obiettivo è quello di debellarla in 33 paesi entro il 2050

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.07.2014

Secondo l’OMS la tubercolosi è eliminabile in 33 paesi in cui compaiono meno di 100 casi ogni anno. Entro il 2035 l’obiettivo sarebbe di ridurre a meno di 10 casi all’anno in ogni paese la malattia e di debellarla entro il 2050.

Ogni anno nel mondo si ammalano 155mila persone e ne muoiono 10mila. I paesi hanno riconosciuto la necessità di aumentare gli sforzi per eliminare la tubercolosi.  Infatti, nel momento in cui una malattia comincia ad essere meno presente, si apre uno squarcio di pericolosità perchè le difese si abbassano.

Tubercolosi

 

“I Paesi con pochi casi di TBC hanno i mezzi per ridurre i casi di TBC drasticamente entro il 2035”, spiega il dottor Hiroki Nakatani, Vice Direttore Generale dell’OMS. “La copertura sanitaria universale, che assicura che tutti abbiano accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno senza subire difficoltà finanziarie , è fondamentale. La chiave è quella di indirizzare gli interventi contro la TBC  verso le persone che ne hanno più bisogno.”

L’OMS ha delineato 8 interventi chiave:  garantire finanziamenti e la gestione per la pianificazione di servizi di alta qualità; indirizzare i servizi verso i gruppi  più vulnerabili e difficili da raggiungere;  affrontare le particolari esigenze dei migranti; affrontare le questioni transfrontaliere;  effettuare lo screening per la TBC attiva e  latente nei gruppi ad alto rischio e fornire un trattamento adeguato; gestire le infezioni;  ottimizzare la prevenzione e la cura della MDR-TB (tubercolosi multiresistente); garantire la continua sorveglianza e il monitoraggio e la valutazione del programma; investire in ricerca e nuovi strumenti e sostenere controllo globale TB.

I gruppi più vulnerabili sono rappresentati dalle persone povere o senza fissa dimora, migranti e membri delle minoranze etniche, le persone che fanno uso di droghe o sono in carcere, e le persone con sistema immunitario compromesso.

Inoltre, a causa dei movimenti transfrontalieri, nonostante la TBC sia una malattia quasi debellata in alcuni casi, bisogna fare estrema attenzione a non abbassare troppo presto i livelli di allerta.

“Antibiotici potenti e migliori condizioni di vita hanno quasi debellato la malattia di molti paesi ad alto reddito. Ma non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo completamente. E se facciamo le cose sbagliate ora, la tubercolosi potrebbe ritornare, anche con forme più resistenti ai farmaci “, spiega  il professor G. B. Migliori da ERS (European Respiratory Society). “Ma se facciamo le cose bene, e  ci impegniamo a combattere la malattia, sia nei nostri paesi che all’estero, la TBC alla fine non sarà più una minaccia per la salute pubblica.”

E’ di oggi la notizia che Medici senza Frontiere ha ottenuto l’autorizzazione all’importazione del farmaco generico contro la tubercolosi multiresistente in Sud Africa. Qui l’incremento di questa forma resistente di tubercolosi ha raggiunto numeri allarmanti.

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