Si sono svolti in tutta Italia gli Stati Generali della Pediatria, che giunge quest’anno alla seconda edizione ed è organizzata dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. L’obiettivo dichiarato è cercare di contrastare la vera e propria epidemia di obesità tra i bambini, che ormai rappresenta un rischio per le future generazioni e per la società.
Occorre, secondo la SIP, “chiamare a raccolta tutta la società civile per costruire alleanze strategiche a favore della salute (fisica, mentale, sociale) e del benessere dei bambini e degli adolescenti di oggi, adulti di domani”.
Il tema che si è affrontato quest’anno è ‘Nutrizione e salute dal bambino all’adulto’, e ha visto a confronto pediatri, studenti, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della scuola, delle associazioni di genitori, dell’industria alimentare e dei media nelle tavole rotonde che si sono tenute il 17 novembre in contemporanea nelle diverse regioni italiane.
L’obiettivo era di riflettere sui possibili percorsi per promuovere l’adozione di stili di vita salutari e di corrette abitudini alimentari sin dalle primissime età della vita, indispensabili per prevenire malattie mortali e invalidanti dell’adulto, come diabete, ipertensione, malattie cardioischemiche, allergie, osteoporosi.
E’ questa, secondo SIP, una delle più importanti sfide della nostra società: una sfida che può essere affrontata soltanto con uno sforzo sinergico tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli indirizzi nutrizionali e nella promozione dell’attività fisica in età infantile, in primo luogo i pediatri che se ne fanno promotori.
“Con gli Stati Generali della Pediatria”, afferma il presidente della Società italiana di pediatria Alberto G. Ugazio, “vogliamo sottolineare la necessità di coinvolgere in questa sfida tutti coloro che a vario titolo si occupano di indirizzi nutrizionali e di stili di vita del bambino. Solo con uno sforzo congiunto si può contrastare l’epidemia di obesità che sta interessando l’infanzia”.
Lo studio europeo EARNEST, svoltosi dal 2005 al 2010, ha individuato 5 fattori di rischio per l’obesità infantile e su cui i pediatri dovrebbero agire in tempi rapidi, possibilmente nei primi anni di vita: il fumo e uso di sostanze tossiche da parte della madre durante la gravidanza; un troppo breve allattamento al seno; un eccesso proteico ed una esagerata introduzione di zuccheri nei primi anni di vita.
E’ importante inoltre far adottare al bambino uno stile di vita sano, come le passeggiate all’aria aperta (almeno 60 minuti al giorno) e una limitata esposizione alla TV (e nessuna esposizione prima dei 2 anni), cercando di ridurre la vita sedentaria.