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Antibiotici per curare i tumori?

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.02.2015

Un modo per sradicare le cellule staminali del cancro potrebbe essere l’uso degli antibiotici di uso comune, secondo una recente scoperta di un ricercatore dell’Università di Manchester, a seguito di una conversazione con la sua giovane figlia.

Cancro alla vescica

E’ stata proprio lei infatti a ispirare il padre e osservare gli effetti degli antibiotici sui mitocondri delle cellule staminali del cancro. Il nuovo studio, pubblicata in Oncotarget, apre la possibilità di un trattamento per il cancro altamente efficace con farmaci che sono stati usati per decenni.

I mitocondri sono il “motore” delle cellule e sono la fonte di energia delle cellule staminali che mutano e si dividono per generare tumori. Le cellule staminali tumorali sono ‘fortemente associate alla crescita e alla ricorrenza di tutti i tumori e sono difficili da sradicare. Soprattutto con il trattamento normale, che porta i tumori a sviluppare una resistenza ad altri tipi di terapia.

Il professor Lisanti ha detto: “Ho avuto una conversazione con Camilla (la figlia, ndr.) su come curare il cancro e lei mi ha chiesto perché non usare gli antibiotici come facciamo per altre malattie. Sapevo che gli antibiotici possono influenzare i mitocondri, ma questa conversazione mi ha aiutato a fare un collegamento diretto.”

Il professor Lisanti ha lavorato con i colleghi dell’Albert Einstein College of Medicine di New York e dell’Kimmel Cancer Center di Philadelphia. Il team ha utilizzato cinque tipi di antibiotici – di cui uno utilizzato per trattare l’acne (doxiciclina) – su linee cellulari di otto diversi tipi di tumore e ha trovato che quattro di essi hanno sradicato le cellule staminali del cancro in ogni test. Questi comprendevano il glioblastoma, il più aggressivo dei tumori del cervello, la prostata, il seno e le ovaie, il pancreas e il cancro della pelle.

I mitocondri sono ritenuti discendere da batteri che sono entrati all’interno di altre cellule all’inizio dell’evoluzione della vita.

Questo è il motivo per cui alcuni degli antibiotici che vengono utilizzati per distruggere i batteri influenzano quindi anche i mitocondri, anche se non fino al punto di essere pericolosi per il paziente. Quando sono presenti nelle cellule staminali, i mitocondri forniscono energia per la crescita e, soprattutto, per la divisione, ed è questo processo che viene intaccato.

In laboratorio, gli antibiotici non hanno avuto alcun effetto nocivo sulle cellule normali, e dal momento che sono stati già approvati per l’uso nell’uomo, studi di nuovi trattamenti dovrebbero essere più semplici rispetto all’uso di nuovi farmaci – il che farebbe risparmiare tempo e denaro.

Il professor Lisanti ha detto: “Questa ricerca dovrebbe permettere l’apertura di nuove sperimentazioni sugli esseri umani per l’utilizzo di antibiotici per combattere il cancro. Molti dei farmaci che abbiamo usato erano estremamente efficaci, c’è stato poco o nessun danno alle cellule normali e gli antibiotici di sintesi sono in uso da decenni e sono già approvati dalla FDA per l’uso nell’uomo. Tuttavia, naturalmente, sono necessari ulteriori studi per validare la loro efficacia, soprattutto in combinazione con altre terapie convenzionali.”

Il dottor Matthew Lam, Senior Research Officer del Breakthrough Breast Cancer, ha dichiarato: “Le conclusioni che i ricercatori hanno elaborato sono certamente interessanti. Gli antibiotici sono economici e facilmente disponibili e se nel tempo il legame tra il loro uso e l’eliminazione delle cellule staminali del cancro può essere provato, questo lavoro potrebbe essere il primo passo verso una nuova strada per il trattamento del cancro.”

È importante sottolineare che precedenti studi clinici con antibiotici – destinati a trattare le infezioni associate al cancro, ma non alle cellule tumorali – hanno già dimostrato effetti terapeutici positivi in pazienti affetti da cancro. Queste prove sono state raccolte su pazienti con cancri avanzati o resistenti al trattamento.

In pazienti affetti da cancro del polmone, l’azitromicina, l’antibiotico utilizzato, ha aumentato la sopravvivenza dei pazienti ad una anno un anno dal 45% al 75%. Anche i pazienti con linfoma hanno beneficiato di un corso di tre settimane di terapia con doxiciclina, e hanno mostrato una completa remissione della malattia. Questi risultati suggeriscono tra l’altro che gli effetti terapeutici degli antibiotici sono in realtà indipendenti dall’infezione.

La ricerca pubblicata sulla rivista cosa Oncotarget e part-finanziati dalla Breakthrough Breast Cancer.

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