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Farmaco a base di curcuma rigenera neuroni dopo ictus

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.02.2011

Curcuma in polvereGli scienziati hanno creato una nuova molecola dalla curcumina, un componente chimico della curcuma, spezia color oro che si usa comunemente nella cucina indiana, del Sud-Est asiatico e del Medio Oriente. Lo studio ha trovato negli esperimenti di laboratorio che la curcumina attiva i meccanismi che proteggono e aiutano la rigenerazione delle cellule cerebrali dopo un ictus. Paul A. Lapchak, direttore di Ricerca Traslazionale presso il Dipartimento di Neurologia al Cedars-Sinai Medical Center, ha presentato questi risultati alla American Heart Association International Stroke Conference di Los Angeles il 9 febbraio.

Esiste un farmaco attualmente approvato per il trattamento dell’ictus ischemico, che si verifica quando un coagulo blocca il flusso di sangue al cervello. Questo attivatore tissutale del plasminogeno (tPA) è iniettato per via endovenosa per dissolvere i coaguli e ripristinare il flusso sanguigno. Se il sangue e l’ossigeno vengono ripristinati per tempo, le conseguenze dell’interruzione di afflusso di sangue, come danni al linguaggio, alla memoria, al movimento e altri problemi, possono essere ridotti.

Il nuovo composto a base di curcumina non attacca la formazione di coaguli, ma invece è attivo nella riparazione dei danni a livello molecolare, supportando l’importantissima attività delle cellule cerebrali, i neuroni.

Il potenziale della curcumina è stato studiato per il trattamento di lesioni cerebrali e malattie mentali, ma mentre la sostanza stessa sembra essere molto promettente, presenta alcuni inconvenienti, soprattutto come trattamento di emergenza, che dovrebbe essere veloce per essere efficace. Infatti la curcumina non è ben assorbita nel corpo e non riesce a raggiungere il suo obiettivo in alte concentrazioni, esaurendosi rapidamente, e il suo ingresso nel cervello viene bloccato da un meccanismo naturale di protezione chiamato barriera emato-encefalica.

“CNB-001 – il nuovo principio attivo, ndr. – ha molti dei  benefici della curcumina, ma sembra essere una scelta migliore in casi come l’ictus acuto, perché attraversa la barriera emato-encefalica, ed è rapidamente distribuito nel cervello, moderando vari meccanismi critici coinvolti nella sopravvivenza neuronale,” ha detto Lapchak, aggiungendo che lui e i suoi colleghi sperano che il nuovo farmaco riesca a passare alla fase di sperimentazione clinica umana al più presto.

Quando il tessuto cerebrale è privo di sangue e di ossigeno, una serie a catena di eventi interconnessi scattano a livello molecolare, rompendo le normali “vie di segnalazione” elettriche e chimiche, responsabili di nutrire e sostenere i neuroni. L’ambiente diventa rapidamente tossico, uccidendo le cellule del cervello e distruggendo le loro strutture di sostegno.

Teoricamente, interrompendo questi eventi dannosi e ripristinando le funzioni normalisi  potrebbe prevenire la morte cellulare ed i deficit di memoria e comportamentali, ma ci vorrà un cocktail di farmaci oppure un farmaco in grado di agire su molti meccanismi per correggere i tanti meccanismi  danneggiati da un ictus, ha detto Lapchak. Il nuovo farmaco CNB-001 protegge le cellule cerebrali dai danni andando ad agire su diversi di questi meccanismi.

Coloro che amano la cucina indiana, thailandese, malese e piatti persiani conoscono bene la curcuma per il suo sapore sapido, il colore caratteristico che dà al curry e per la ricchezza cromatica che conferisce al cibo. La curcuma ha anche una lunga storia di utilizzo nell’ayurveda (la medicina tradizionale indiana) e nella medicina tradizionale cinese. La curcumina è contenuta nelle radici della pianta di Curcuma longa, essiccate e polverizzate. Da molto tempo è anche un principio attivo studiato dagli scienziati per le sue proprietà curative.

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