Il leiomiosarcoma è un tumore maligno dei tessuti molli fra i più aggressivi: colpisce l’1% degli adulti e il 10% dei pazienti in età pediatrica. Il gruppo di ricerca del Prof. Ruggero De Maria, Direttore Scientifico dell’Istituto dei Tumori ”Regina Elena”, è riuscito ad isolare le cellule staminali di questo tumore. E’ proprio grazie all’azione delle cellule staminali che un tumore è aggressivo. Isolandole, i ricercatori sono riusciti a comprendere a quali composti le cellule sono più sensibili. Attaccando direttamente le cellule staminali aumentano le possibilità di combattere efficacemente il tumore. La ricerca è stata pubblicata su Plos One.
Sarcoma – Per Gentile Concessione Dr. Stephen Boppart, Biophotonics Imaging Laboratory, University of Illinois at Urbana-Champaign – fonte Wikipedia
I ricercatorio dell’Istituto dei Tumori Regina Elena sono riusciti ad isolare le cellule staminali di uno dei tumori più aggressivi fra i sarcomi dei tessuti molli, il leiomiosarcoma. I leiomiosarcomi rappresentano il 4-5% di tutti i sarcomi dei tessuti molli ed originano dalle cellule muscolari lisce indifferenziate mesenchimali. In genere questi tumori non possono essere trattati con la chemioterapia, devono essere asportati chirurgicamente e poi essere trattati con la radioterapia. Ma nonostante tutto sviluppano molto spesso recidive e metastasi.
”La possibilita’ di coltivare in laboratorio le cellule staminali di leiomiosarcoma – illustra Ruggero De Maria – ha permesso di poterne studiare la sensibilita’ alla chemioterapia e ai nuovi farmaci intelligenti”. ”Dai test effettuati – spiega il direttore scientifico IRE – e’ emerso che queste cellule staminali tumorali sono sensibili alla chemioterapia usata in associazione con gli inibitori del recettore dell’Epidermal Growth Factor, farmaci gia’ in uso nella terapia di alcune forme di tumore al polmone.
Questa nuova terapia e’ stata in grado di curare il tumore nei modelli sperimentali messi a punto dai ricercatori che hanno partecipato allo studio e si spera che possa essere presto applicata ai pazienti”. A questo proposito ”al Regina Elena – conclude il prof.De Maria – si sta verificando la possibilita’ di eseguire degli studi clinici nei pazienti affetti da sarcoma utilizzando le cellule staminali dei pazienti per identificare i farmaci piu’ attivi per ciascun tumore”.
Le asportazioni dei tumori che hanno reso possibile la ricerca di De Maria sono state effettuate dai Professori Enrico De Antoni e Vito D’Andrea, Direttore e Vice Direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche della Sapienza.
I campioni tumorali e le cellule staminali tumorali di leiomiosarcoma sono state isolate sia mediante il sistema delle sfere tumorali sia mediante la metodica standard per coltura di cellule staminali mesenchimali ottenendo colture a lungo termine di CSC (cancer stem cells).
Buongiorno, mio marito di 42 anni ha subito un amputazione transfemorale a
novembre 2011 per un leiomiosarcoma di 3 grado. Resezione totale, non è’ stata necessaria la radioterapia. Ha fatto 4 cicli di chemio con adriamicina ed ifosfamide. A maggio 2013 dalla Tac si è vista la comparsa di recidiva epatica e polmonare. (A sede toracica molteplici piccole immagini di opacità parenchimali nodulari, ….,di diametro Max 12mm….A sede addominale vasta area di disomogenea ipodensita’… di diametro Max 7 cm….). E’ stata predisposta una terapia chemioterapica a base di trabectedina,, una somministrazione di 24 h ogni 21 gg fino a settembre. Vi prego di dirmi se siamo sulla strada giusta e se possiamo sperare. Aggiungo che le condizioni cliniche di mio marito sono ottime e per quanto riguarda la diagnosi dell’ultima Tac lui è assolutamente privo di alcun sintomo.
Grazie per l’aiuto.
Buongiorno sono un ragazzo di torino mio padre a 63 anni e stato operato alla tibia di leiomiosarcoma di ll/lll grado il chirurgo dice che anno pulito bene con margini ampi con radioterapia
volevo un parere diagnostico c’è la possibilità che ritorni c’è pericolo di morte