L’Università di Messina ha presentato nei giorni scorsi un’innovativo progetto finanziato in parte dal gigante coreano dell’elettronica Samsung per la realizzazione di sensori microscopici per la diagnosi si molte malattie integrato all’interno di uno smartphone.
La Prorettore dell’Università siciliana ha affermato in occasione della presentazione del progetto di essere fiera che questa importante innovazione sia stata fatta in un istituto del Sud Italia: “Si tratta di una storia di successo di un gruppo di ricerca dell’Università di Messina – ha detto la prof.ssa Baglieri – che ci rende orgogliosi e ciò dimostra che quando c’è un’ eccellenza non ci sono limitazioni geografiche. Questa è la via che ci permetterà nei prossimi anni di affrontare la sfida della valutazione della ricerca”
Il progetto sviluppato dal prof. Giovanni Neri e dal prof. Nicola Donato, docenti del Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Chimica e Ingegneria industriale, prevede la realizzazione di un sistema sensoristico di analisi dell’espirato integrato in uno smartphone, che permetterà di analizzare lo stato di salute in tempo reale ed in maniera semplice e non invasiva.
Alcuni markers presenti nell’aria che espiriamo dai nostri polmoni possono fornire, infatti, informazioni utili per la diagnosi di molte malattie come ad esempio il diabete, i tumori o le infiammazione dei polmoni, disfunzioni epatiche e altre patologie.
E’ possibile quindi pensare a dispositivi avanzati di sensing: “Si tratta di sensori piccolissimi che dovremo rendere quasi invisibili – ha detto il prof. Neri – in maniera tale da poter essere inseriti negli smartphone, i quali diventerebbero i principali candidati per una nuova generazione di strumenti diagnostici che potrebbe trasformare l’analisi del respiro in un utile ed economico screening test per molte patologie”.
Il prototipo che sarà realizzato dai professori Neri e Donato durante le attività previste dal progetto è il primo gradino per raggiungere l’obiettivo. Tali attività si articolano in una durata complessiva di tre anni, la Samsung ha finanziato il primo anno con 90.000 dollari e si riserva di finanziare i successivi previa verifica dei risultati raggiunti.
“Il nostro progetto – ha aggiunto il prof. Donato – coinvolge non solo dottorandi di ricerca ma anche studenti della triennale e della magistrale, e prevede lo sviluppo sia hardware sia software interamente presso il nostro Ateneo”.