I primi dati di sperimentazione di un possibile vaccino contro l’HCV presentato oggi presso la Liver International CongressTM mostrano risultati incoraggianti, con elevata immunogenicità e sicurezza.
Nel primo di due studi collegati, un vaccino terapeutico delle cellule T, basato sui nuovi vettori adenovirali, è stato utilizzato su una piccola popolazione di pazienti con trattamento cronico del genotipo 1 di HCV. La vaccinazione intra-muscolare è stata somministrata 2 o 14 settimane dopo l’inizio di un ciclo di 48 settimane di trattamento con Peg-IFNa2a/ribavirin (un farmaco attualmente utilizzato per trattare l’Epatite C). Il 50% dei pazienti vaccinati hanno risposto al trattamento, mostrando una forte immunogenicità del vaccino. Gli eventi avversi locali e sistemici alla vaccinazione sono stati lievi, senza evidenza di immunopatologia epatica (misurata dai livelli di transaminasi epatiche).
Il secondo studio ha riguardato il potenziale di un vaccino profilattico basato su tecnologia simile (vettori adenovirali) su un diverso genotipo dell’infezione e su volontari sani, 27 per l’esattezza. Il vaccino ha indotto una risposta polifunzionale che è mantenuta fino a 52 settimane dopo il vaccino. La vaccinazione generale è stata molto ben tollerata con lievi/moderate reazioni locali e sistemiche e senza eventi avversi gravi.
Il professor Heiner Wedemeyer, il segretario generale della European Association for the Study of the Liver, ha commentato: “I vaccini sono in un periodo fertile, e c’è effettivamente la possibilità di poter aggiungere un vaccino alla gamma di trattamenti disponibili per i pazienti con epatite cronica virale C. Questi sono i primi dati che ci arrivano, ma i risultati sono molto incoraggianti e, come esperti, siamo impazienti di avere maggiori prove scientifiche sull’efficacia questa nuova tecnologia come opzione di un trattamento futuro, così come per prevenire l’infezione”.
Precedenti ricerche e dati presentati al Congresso Internazionale sul fegato mostrano che la vaccinazione con vettori adenovirali hanno indotto potenti e durevoli risposte delle cellule T nell’uomo, senza creare rischi per la salute. Inoltre, vettori simili si sono dimostrati in grado di prevenire l’infezione cronica sugli animali. Questa è la prima volta che l’immunogenicità e la sicurezza dei vaccini è stata testata su pazienti affetti da HCV (virus che provoca l’Epatite C) e su soggetti sani.
sarebbe una bella notizia, speriamo fiduciosamente.