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Tumori del sangue, italiana scopre come eludono le difese

"In questi anni ho studiato e identificato un meccanismo molecolare che il mieloma utilizza per evitare la morte cellulare e per continuare a proliferare nonostante la presenza di danni al DNA"

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.05.2014

Un gruppo di ricercatori del San Raffaele, in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston ha scoperto e brevettato un modo per riattivare un gene sentinella che serve ad eliminare le cellule “impazzite” che diventano tumorali. Italiana la principale autrice della scoperta, Francesca Cottini, che è phisician scientist presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele e presso la Harvard Medical School.

Medicina

Il risultato è molto rilevante per i pazienti ed è stato ottenuto nell’ambito del Programma AIRC 5 x mille di Oncologia Clinica Molecolare diretto da Federico Caligaris Cappio e con il sostegno di Fondazione Cariplo.

La nuova scoperta è stata appena pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Medicine.

L’équipe ha individuato un meccanismo attraverso il quale le cellule tumorali del sangue riescono a superare le barriere che si oppongono alla loro proliferazione indisturbata, causando malattie quali leucemie, mielomi e linfomi. Le cellule tumorali presentano una crescita tumultuosa e, come conseguenza, accumulano danni al DNA che, in una cellula sana, indurrebbero morte cellulare (apoptosi). Gli scienziati indagando sul perché in caso di tumori del sangue questo non avvenga hanno scoperto che le cellule tumorali ematologiche spengono un gene sentinella – YAP 1 – il cui compito è riconoscere la cellula “impazzita” e indurla ad apoptosi.

I ricercatori hanno poi identificato una proteina – STK4 – responsabile dello spegnimento di YAP 1 e scoperto chel’inattivazione di questa proteina ripristina i livelli di YAP1, inducendo la morte di cellule tumorali ematologiche.

L’evoluzione della terapia personalizzata in ambito oncologico ha portato negli ultimi dieci anni a progressi notevoli, soprattutto nello sviluppo di molecole che possano colpire i geni oncogeni, cioè responsabili della crescita del tumore, riducendo con la loro attività selettiva i pesanti effetti collaterali della chemioterapia convenzionale. Questa scoperta suggerisce che si può agire anche sui geni oncosoppressori, riattivandone l’attività difensiva.

“Questo lavoro apre la strada allo studio di terapie che possano, spegnendo l’attività della molecola STK4, riattivare il ruolo fondamentale del gene sentinella che induce la morte delle cellule tumorali ematologiche, sfruttando un tallone d’Achille dei tumori. E’ il risultato del lavoro di un’ équipe di scienziati, e in particolare di una ricercatrice e medico di grande talento e dedizione, Francesca Cottini” afferma Giovanni Tonon.

“Questi studi evolvono da una collaborazione di lunga data tra i laboratori del dottor Giovanni Tonon e il mio sulla oncogenomica dei tumori del sangue. In particolare questi risultati definiscono un nuovo potenziale paradigma terapeutico per tumori ematologici ad alto rischio, refrattari alle terapie convenzionali”, afferma Kenneth C. Anderson.

Francesca Cottini – primo autore dello studio e phisician scientist presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele e presso la Harvard Medical School conclude: “Il sogno di ogni medico scienziato è dare un contributo scientifico che possa migliorare le aspettative e la qualità di vita dei pazienti. In questi anni ho studiato e identificato un meccanismo molecolare che il mieloma utilizza per evitare la morte cellulare e per continuare a proliferare nonostante la presenza di danni al DNA. Con nostra sorpresa questo meccanismo è in uso in molte patologie proliferative del sangue e aprirà la possibilità di sviluppare nuovi target terapeutici. Penso che la ricerca di base sia la sola risposta possibile per sviluppare la conoscenza necessaria a individuare nuovi target e nuovi farmaci. In futuro continuerò a dedicarmi alla ricerca traslazionale nel campo del mieloma per meglio caratterizzare questa complessa malattia .”

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