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Scoperto meccanismo cerebrale alla base delle dipendenze

Scoperto meccanismo alla base della dipendenza. La ricerca confermerebbe che la dipendenza è una patologia del processo decisionale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 31.01.2013

La dipendenza può derivare da un circuito cerebrale anomalo nella corteccia frontale, la parte del cervello che controlla il processo decisionale. I ricercatori del RIKEN Center for Molecular Imaging Science in Giappone collaborando con i colleghi del Montreal Neurological Institute  della McGill University in Canada hanno prodotto una ricerca in cui spiegano che le regioni laterali e orbitali della corteccia frontale interagiscono durante la risposta ad una droga e che l’interazione  tra le due regioni frontali può essere alla base della dipendenza. I loro risultati sono stati pubblicati oggi sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. La ricerca potrebbe avere delle applicazioni nella cura della dipendenza da nicotina.

Donne e fumo

Il desiderio e la ricerca di una sostanza  possono essere indotti anche soltanto dalla vista della sostanza.  Ma il desiderio può essere influenzato anche da altri fattori, quali la disponibilità della sostanza e l’auto-controllo. Per studiare i meccanismi neurali coinvolti nella voglie indotte i ricercatori hanno studiato l’attività cerebrale di un gruppo di 10 fumatori, in seguito all’esposizione a fattori scatenanti la voglia di sigarette in due diverse condizioni di disponibilità. In un esperimento le sigarette erano disponibili immediatamente e in un altro non lo  erano. I ricercatori hanno combinato una tecnica chiamata stimolazione magnetica transcranica (TMS) con la risonanza magnetica funzionale (fMRI).

I risultati dimostrano che nei fumatori la corteccia orbitofrontale (OFC) è responsabile del livello di desiderio, mentre la corteccia prefrontale dorsolaterale (DPFC) è responsabile per l’integrazione degli stimoli della sostanza e per individuare la sostanza stessa. Inoltre, la DPFC ha la capacità di sopprimere l’attività in OFC quando la sigaretta non è disponibile. Quando la DPFC è stata disattivata con la TMS, il desiderio e i relativi segnali in OFC sono diventati indipendenti dalla disponibilità della sostanza.

Gli autori dello studio hanno perciò concluso che  la DLPFC incorpora stimoli e conoscenze sulla disponibilità delle droghe per modulare i segnali di valori che trasmette alla OFC, dove queste informazioni si trasformano nella ricerca della sostanza.

“Abbiamo dimostrato che nei fumatori, le voglie si accumulano nell’ OFC al momento dell’ elaborazione degli stimoli delle sigarette e della loro disponibilità da parte della DFPC. Ciò che sorprende è che questo è un circuito neurale coinvolto nel processo decisionale e di auto-controllo, che guida normalmente gli individui a comportamenti ottimali nella vita quotidiana. ” Spiega il dottor Hayashi, del RIKEN, che ha progettato e condotto gli esperimenti con la fMRI e la TMS.

“Questa ricerca ha dimostrato che il circuito cerebrale è responsabile del controllo di sé durante la ricerca della gratificazione delle scelte. Questo è inoltre coerente con l’idea che la tossicodipendenza è una patologia del processo decisionale.” Secondo il Dott. Alain Dagher, neurologo presso il Montreal Neurological Institute.

Questi risultati aiuteranno a capire le basi neurali della dipendenza e possono contribuire ad un approccio terapeutico contro la dipendenza.

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