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Sigarette elettroniche: stretta del Css e del Ministero Salute. Codici minaccia di impugnare il provvedimento

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.06.2013

E’ arrivato il parere del Consiglio Superiore della Sanità sulle sigarette elettroniche e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha già dichiarato che seguirà le indicazioni dell’Istituto che confermano il divieto di fumo della sigaretta elettronica ai minori di 18 anni e lo vieta anche nelle scuole. Immediata la reazione dell’associazione dei consumatori Codici, che sostiene che con questi provvedimenti si ledano i diritti dei consumatori e si favoriscano gli introiti relativi alle accise sul tabacco.

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Il consiglio Superiore della Sanità si è espresso in merito alle sigarette elettroniche. Il Consiglio suggerisce di vietare l’uso della sigaretta elettronica nelle scuole, per non esporre i ragazzi a comportamenti che evochino il vizio del fumo e conferma il divieto di vendita ai minori di 18 anni.

La pubblicità inoltre, deve essere regolata, e il contenuto delle sigarette deve essere esplicitato sulle confezioni.
Resta in sospeso anche la questione dell’inserimento delle sigarette elettroniche fra i medicinali, non essendoci ancora informazioni sufficienti riguardo alla loro efficacia e pericolosità.

Il Css nel proprio parere – si legge in una nota – “ha ritenuto che non vi siano, allo stato delle conoscenze, sufficienti evidenze per far rientrare le sigarette elettroniche tra i medicinali ‘per funzione’; ha raccomandato al ministero di costituire un tavolo permanente ove far convogliare le diverse fonti di dati ed osservatori; di progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all’uso di questi strumenti e di promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica”.

Inoltre il Consiglio Superiore di sanità segnala come opportuno che venga raccomandato che le sigarette non siano utilizzate dalle donne in gravidanza o in allattamento;che venga regolamentata la pubblicità di tali dispositivi, al fine di evitare il rischio di induzione al tabagismo e che le ricariche abbiano la chiusura di sicurezza a prova di bambino. Il Consiglio si è riservato di riesaminare la questione non appena si rendano disponibili a livello nazionale e internazionale nuovi e rilevanti elementi.

Il Ministro Lorenzin ha dichiarato che farà proprio il parere del Css. “Poi, visto che stiamo lavorando ad una direttiva del tabacco all’interno della quale è inserita anche la questione delle sigarette elettroniche, vedremo come armonizzare il parere che ci ha dato il Consiglio con un provvedimento legislativo”.

Al momento, ha spiegato Lorenzin, la sigaretta elettronica “non è trattata come un dispositivo di tabacco nè come un farmaco, ma non si sa ancora quali possano esserne davvero gli effetti sulle persone: sappiamo che la nicotina crea dipendenza, quindi se la sigaretta elettronica viene usata in modo compulsivo può creare dei danni anche maggiori del consumo di sigarette tradizionali. Anche sugli aromi non c’è chiarezza, per questo la raccomandazione del Consiglio è proprio quella di esplicitare il contenuto di tutte le sostanze inserite nel prodotto”.

Immediata è stata la reazione dell’associazione dei consumatori Codici, che minaccia di impugnare il provvedimento del ministero: “Non ci sono evidenze scientifiche sugli effetti delle sigarette elettroniche – spiega in una nota Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici – sembra si voglia screditare uno strumento che si sta dimostrando efficace nella lotta al tabagismo. Il governo dovrebbe avere come interesse primario quello della salute dei cittadini, non pensare alla diminuzione degli introiti derivanti da tasse e accise sul tabacco. Diffidiamo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ad adottare la linea d’azione indicata dal consiglio superiore di Sanità. Se il provvedimento sarà adottato, il Codici lo impugnerà. Sono assolutamente necessari studi scientifici che dimostrino con certezza gli effetti delle sigarette elettroniche”.

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  • Alex scrive:

    Vietarla nelle scuole direi che è un buon compromesso, se da un lato sappiamo benissimo che il divieto non ottiene sempre gli effetti desiderati, dall’altro non si può negare che il principale “rischio” della sigaretta elettronica sia proprio il coinvolgimento dei giovani in qualcosa che è pur sempre un vizio. Credo che il governo debba capire (e lo sanno) che, come in tutte le cose, ci vuole un compromesso: non si può di colpo pretendere che il mondo smetta di fumare o che nessun giovane inizi a fumare, ma accettare il fatto che iniziare a fumare una sigaretta elettronica è decisamente una scelta migliore rispetto che iniziare a fumare la sigaretta tradizionale.