Stamina: Vannoni indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa

Indagato Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, somministrazione di medicinali guasti in modo pericoloso per la salute, esercizio abusivo della professione medica. Vannoni è stato indagato insieme ad altre 19 persone alla chiusura dell’inchiesta portata avanti dal pm torinese Raffaele Guariniello.

Indagati con Vannoni il suo braccio destro Marino Andolina, Gianfranco Merizzi, amministratore delegato della Medestea Internazionale Spa, Erica Molino, biologa (non iscritta all’albo) con rapporto di lavoro con la Stamina Foundation, accusata di consegnare per le infusioni ai pazienti “materiale biologico di cui essa stessa ignorava la composizione finale”. Indagati anche i biologi russi e ucraini Klimenko Vyacheslav e Olena Scheghelska. Inoltre la direttrice sanitaria degli Spedali Civili di Brescia Ermanna Derelli e il responsabile dell’ufficio ricerca e sperimentazione clinica dell’Aifa Carlo Tomino.

Nessuno dei medici che somministravano le cure compassionevoli è indagato: tutti si sono detti pentiti per aver somministrato le cure senza sapere di cosa si trattasse.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha detto di non essere sorpresa e che attenderà l’esito del processo per una vicenda che ha tenuto sospesa l’Italia e lei stessa. Il Ministro ha sottolineato anche che il lavoro del Comitato Scientifico che deve giudicare il metodo andrà avanti.

Vannoni è accusato di somministrare dietro pagamento cellule staminali che secondo alcuni pareri scientifici potrebbero anche non essere tali, con serissimi rischi per la salute dei pazienti. Alcuni di essi hanno raccontato di aver avuto gravissimi effetti collaterali.

I pazienti, per sottoporsi a queste trasfusioni, che secondo l’accusa venivano somministrate anche in strutture non adeguate, come nel caso di quella di San Marino, pagavano diverse decine di migliaia di euro.

Vannoni risponde così alle accuse a AdnKronos Torino: “Sono sereno e ho le carte per difendermi. Non riconosco le accuse e avrò modo di contestarle con molti dati” dice Vannoni specificando di aver ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà, compresi quelli degli altri candidati alle europee e che non ritirerà al sua candidatura. Secondo Vannoni le accuse sono infondate e “avrò modo di contrastare, visto che non siamo di fronte a una sentenza. Per me è una battaglia di civiltà”. Pee Vannoni l’indagine torinese “è solo burocratica, basata su cavilli”.

Inoltre secondo Vannoni “nessuno ha letto le carte che evidenziano i miglioramenti dei malati”. Sulle dichiarazioni del Ministro Lorenzin Vannoni dichiara: “Se l’aspettava? Bisogna fare chiarezza? Strano che lo dica lei che di chiarezza non ne ha fatta. Ancora attendiamo il secondo comitato per la sperimentazione”.