La resistenza agli antibiotici è un argomento estremamente importante sul quale molteplici ricerche sono state condotte e moltissime si stanno conducendo. Oggi possiamo comprendere la portata del problema. Infatti nuovi batteri resistenti si starebbero sviluppando negli Stati Uniti. La notizia arriva dai Centers for Disease Control and Prevention che parlano di “nightmare bacteria”, batteri-incubo, che uccidono il 50% di coloro che restano infettati gravemente e si trasmettono soprattutto negli ospedali.
“Si tratta di ‘batteri incubo’ che presentano una tripla minaccia”, ha detto Thomas Frieden, direttore dei Centers for Disease Control and Prevention. “Sono resistenti a quasi tutti gli antibiotici. Hanno alti tassi di mortalità, uccidendo la metà delle persone con infezioni gravi. E possono diffondere la loro resistenza ad altri batteri.”
Si chiamano CRE,(batteri resistenti ai carbapenemi): sono in aumento e sono diventati più resistenti agli antibiotici di ultima generazione nel corso degli ultimi dieci anni, secondo un nuovo rapporto dei CDC. Questi batteri sono in grado di causare nei pazienti diverse infeazioni rendendo impossibile, in alcuni casi, il trattamento.
I CRE trasferiscono facilmente la loro resistenza agli antibiotici e ad altri batteri. Ad esempio la Klebsiella può trasmettere la sua capacità di resistere ad un antibiotico ad un normale batterio E. coli, rendendolo quindi a sua volta resistente. Questo potrebbe creare uno scenario da incubo visto che l’ E. coli è la causa più comune delle infezioni delle vie urinarie nelle persone sane.
Attualmente, quasi tutte le infezioni CRE si verificano in persone che ricevono cure mediche significative. I CRE sono solitamente trasmessi da persona a persona, spesso attraverso le mani degli operatori sanitari.
Nel 2012, i CDC hanno pubblicato delle pratiche e concise raccomandazioni per la prevenzione con approfondimenti per controllare la trasmissione dei CRE negli ospedali e nelle case di cura.
Il grado di diffusione del contagio, infatti, può dipendere da alcune indicazioni di tipo sanitario. Per questo negli Stati Uniti gli operatori nelle strutture sono ora invitati a rileggere e mettere in pratica il protocollo.
Secondo il comunicato è quindi grazie ad uno sforzo di tutti, operatori, infermieri e medici, amministratori dei diversi enti in cui le malattie possono emergere a collaborare, che si potrà far sì che le infezioni diminuiscano piuttosto che aumentare in maniera estremamente pericolosa.