Oggi in una riunione presso l’Organizzazione Mondiale per la Sanità di Ginevra i massimi esperti mondiali di influenza aviaria hanno stabilito che i dati di una controversa ricerca su una forma mutante del virus H5N1 potenzialmente letale per l’uomo dovranno presto essere resi pubblici.
Dovranno tuttavia essere effettuate delle ulteriori valutazioni di sicurezza prima che i due studi possano essere pubblicati per intero e che la ricerca possa continuare.
“Il consenso è che, nell’interesse della salute pubblica, gli articoli debbano essere pubblicati per intero”, ha detto il professor Ron Fouchier presso l’Istituto di Virologia nei Paesi Bassi, lo scienziato che sta dietro uno dei due studi.
I capi della sicurezza biologica americana avevano sollecitato nel mese di novembre 2011 le due riviste scientifiche coinvolte nella pubblicazione – Science e Nature – a tralasciare la pubblicazione dei dettagli fondamentali delle due ricerche inedite, temendo una vera e propria pandemia nel caso in cui il virus H5N1 mutato sfugga da un laboratorio o, peggio, finisca nelle mani di terroristi.
I ricercatori hanno concordato lo scorso 20 gennaio una moratoria di 60 giorni per poter prendere delle decisioni più ponderate.
Tale termine sarà ora esteso a tempo indeterminato, per consentire ad un gruppo di scienziati più ampio di esaminare i rischi e consentire una discussione pubblica, ha detto il professor Fouchier in una conferenza dopo la riunione. “Si tratta di una ricerca molto importante che deve andare avanti,” ha detto il biologo.
“Le domande a cui dobbiamo rispondere sono: come queste ricerche possono essere fatte in modo sicuro? Cosa bisogna fare per soddisfare i requisiti di bio-sicurezza? Come possiamo impedire l’accesso alle informazioni a malintenzionati? Una volta che avremo raggiunto un accordo su tutti questi aspetti, allora potremo continuare il nostro lavoro.”
Tra i 22 partecipanti c’erano le due squadre di ricercatori che hanno condotto gli esperimenti e rappresentanti delle riviste scientifiche Science e Nature, a cui è stato chiesto di sospendere la pubblicazione.
Il virus ingegnerizzato di H5N1 (l’influenza aviaria) che ha scatenato le polemiche è stato creato da due distinti gruppi di ricerca nei Paesi Bassi e in Wisconsin (USA), ed è in grado di diffondersi attraverso l’aria tra i mammiferi, e quindi anche da uomo a uomo.
L’influenza aviaria, che creò grande panico al suo arrivo in Europa nel 2005, ha un’alta mortalità negli esseri umani ma non si trasmette da uomo a uomo. I ricercatori temevano tuttavia che una mutazione del virus potesse creare una nuova versione letale per l’uomo e altamente contagiosa. A novembre del 2011 due team distinti di ricercatori hanno annunciato di essere riusciti a creare in laboratorio un virus di aviaria altamente contagioso tra i furetti, un fatto che suggerisce che lo stesso virus sarebbe potenzialmente mortale anche per gli esseri umani su larga scala, in quanto l’uomo non possiede gli anticorpi per difendersi da un virus di provenienza aviaria.
Rispondendo alle critiche di incoscienza, i ricercatori hanno fatto notare che è meglio conoscere in anticipo come il virus dell’aviaria potrebbe cambiare con poche mutazioni – peraltro possibili anche in natura. Ciò permetterebbe di sviluppare dei vaccini preventivi addirittura prima che il virus mutante faccia la sua comparsa.