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13mila anni fa l’impatto di un meteorite in Canada cambiò il clima terrestre

Scritto da Leonardo Debbia il 05.09.2013

Un intenso cambiamento climatico globale è stato collegato all’impatto di un asteroide o una cometa nel Québec dai ricercatori del Dartmouth College del New Hampshire.

L’evento – secondo gli studiosi – avrebbe spazzato via molti grandi mammiferi del pianeta e potrebbe anche aver influito sulle abitudini umane, spingendo l’uomo ad addomesticare ed allevare animali per cibarsene, anziché cacciarli come prede.

I risultati dello studio compariranno in una edizione on line di Proceedings of National Academy of Sciences

Raffigurazione di un paesaggio precedente il cambiamento ambientale del “Dryas recente”, circa 13mila anni fa    Crediti: Barry Roal Carlsen, University of Wisconsin

Raffigurazione di un paesaggio precedente il cambiamento ambientale del “Dryas recente”, circa 13mila anni fa Crediti: Barry Roal Carlsen, University of Wisconsin

L’impatto del corpo celeste sarebbe avvenuto 12900 anni fa, all’inizio del cosiddetto “Younger Dryas o Dryas recente”, un periodo di temperature fredde che, sia per la breve durata che per l’intensità, non è considerato una glaciazione vera e propria, anche se è comunemente conosciuto come “Ultima Era glaciale”.

Il Dryas recente fu caratterizzato sia dal freddo che dall’aridità, ebbe una durata approssimativa di 1300-1400 anni, tra i 12.900 e gli 11.500 anni fa e segnò la fine del Pleistocene. A questo episodio freddo seguì, infatti, il periodo temperato Preboreale con cui iniziò l’Olocene. 

Difficile dire se questo periodo abbia interessato tutto il pianeta. Di sicuro, è stata riscontrata un’ampia simultaneità di questo evento nell’Europa nord-occidentale, in Groenlandia e nel Nord America. 

Le documentazioni esistenti riguardano: sostituzione delle foreste con tundra glaciale nella penisola Scandinava; formazione di depositi di loess nel Nord Europa; prolungata siccità sulle  coste del Mediterraneo orientale; fase terminale del Gunz alpino con l’ultima avanzata dei ghiacciai.

Nel Nord America scomparvero tutti i grandi mammiferi, mastodonti, cammelli, bradipi e tigri dai denti a sciabola. Ha inizio allora la ‘cultura di Clovis’: i cacciatori dovettero abbandonare le lance per la caccia grossa e tornare raccoglitori di radici e cacciatori di piccoli animali.  

“Il raffreddamento Dryas ha influenzato profondamente la storia dell’umanità”, afferma il professor Mukul Sharma, del Dartmouth, co-autore dello studio. “Stress ambientali possono aver causato l’avvento della cultura Natufiana del Vicino Oriente, anch’essa databile a quel tempo,  originando i primi insediamenti e l’agricoltura”.

Se vi è un accordo generale sull’esistenza di questi intensi cambiamenti ambientali, manca però l’accordo sulla causa scatenante.

L’origine più accettata di questo raffreddamento sarebbe la rottura dello sbarramento della calotta glaciale nordamericana che avrebbe rilasciato un’enorme quantità d’acqua dolce nell’Atlantico. L’improvviso afflusso avrebbe interrotto le correnti oceaniche che convogliavano acqua calda tropicale verso i Poli con una conseguente variazione climatica fredda e secca.

Ma Sharma e il suo team hanno scoperto la prova che collega questa trasformazione ambientale ad un impatto extraterrestre. Il rapporto si concentra sulle sferule o gocce di roccia fusa solidificata espulse dall’impatto con la Terra di una cometa o di un meteorite. Le sferule in questione sono state rinvenute negli strati-limite del Dryas recente in siti della Pennsylvania e del New Jersey, strati depositati all’inizio del periodo.

La geochimica e la mineralogia  delle sferule sono identiche alle rocce trovate nel sud del Quebec, dove Sharma e i colleghi sostengono abbia avuto luogo l’impatto.

“Abbiamo individuato la regione dove ha avuto luogo l’impatto del Dryas recente” spiega Sharma, “anche se non abbiamo trovato il cratere”.

Esiste in Quebec un noto cratere da impatto, il cratere Corossal, ampio 4 chilometri, ma sulla base di studi mineralogici e geochimici, questo non sarebbe la fonte di impatto per il materiale trovato in Pennsylvania e nel New Jersey.

Si è scritto molto su molti impatti in diverse parti del mondo, basati sulla presenza delle sferule. “Possono anche esserci stati impatti multipli simultanei che avrebbero prodotto cambiamenti ambientali”, dice Sharma. “Tuttavia, finora, non sono stati trovati crateri da impatto. Ora, la nostra ricerca è volta a rintracciarne uno”. 

 

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