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Ammoniti condannati all’estinzione dalla loro dieta rigorosa

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.01.2011
Ammonite, estinta 65 milioni di anni fa. Sono stati ritrovati esemplari di oltre due metri

Ammonite, estinta 65 milioni di anni fa. Sono stati ritrovati esemplari di oltre due metri

Anche se il nome non vi dice nulla, la caratteristica conchiglia fossile degli ammoniti, che si trova un po’ ovunque nel mondo, ci è sicuramente più familiare. Il motivo della loro vasta presenza nelle rocce e nei musei è che gli ammoniti erano dei molluschi comunissimi nei mari a partire da 400 milioni di anni fa fino al cretaceo, l’era dei grandi dinosauri. Poi, improvvisamente, questi comunissimi molluschi – che riuscivano a raggiungere la spaventosa dimensione di due metri – sono scomparsi, estinti senza lasciare discendenti noti, tra l’altro condividendo le sorti dei dinosauri. Oggi, forse, i ricercatori hanno scoperto il motivo di della loro estinzione, la loro “stringente” dieta.

Si è scoperto solo oggi, infatti, cosa mangiavano questi “calamari col guscio”, e precisamente il plancton. Questa esclusività li avrebbe però anche condannati all’estinzione. Se è così, la loro scomparsa potrebbe aver creato le condizioni affinché un animale che si ciba di plancton si potesse evolvere e diffondere in tutti i mari del mondo, la balena.

Gli ammoniti assomigliavano ai calamari ma con conchiglie, spesso avvolte a spirale come le corna di un ariete. Sono apparsi 400 milioni di anni fa e sono sopravvissuti per più di 300 milioni di anni, finché non furono spazzati via nello stesso momento in cui anche i dinosauri scomparvero.

Anche se erano estremamente comuni, la loro dieta ci è sempre sfuggita perché i normali metodi per studiare i fossili non riuscivano a cogliere i dettagli così piccoli e evanescenti del plancton fossile.

Isabelle Kruta del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, in Francia, e colleghi hanno deciso di cambiare il metodo di analisi, e hanno adottato una tecnica di imaging chiamata microtomografia di sincrotrone a raggi X. Ciò ha permesso loro di creare immagini tridimensionali dettagliate delle ganasce di tre esemplari di ammonite chiamati Baculiti, che sono vissuti circa 76 milioni di anni fa. La baculite apparteneva al gruppo aptychophoran, il più grande gruppo di ammoniti.

La mascella superiore dei baculiti era era la metà della dimensione della sua mascella inferiore, e la parte anteriore era smussata. Il che è completamente diverso da calamari e polpi moderni, che hanno un becco tagliente.

Kruta dice che le baculiti mangiavano solo plancton, animali di pochi millimetri di lunghezza che avrebbero potuto raccogliere tra le fauci. Essi hanno trovato il guscio di una larva di lumaca e tre frammenti di crostacei dentro le fauci delle baculiti analizzate.

La popolazione  di plancton ha subito una brusca discesa 65 milioni di anni fa, quindi se le ammoniti facevano affidamento solo su questo tipo di cibo, con la crisi del plancton sono rimaste senza cibo e non hanno avuto il tempo di adattarsi geneticamente al cambiamento repentino. “Quando sei specializzato sei molto sensibile a queste cose”, dice Kruta.

Baculite, una specie di ammoniti estinta nel cretaceo

Baculite, una specie di ammoniti estinta nel cretaceo

Lo studio di Kruta della mandibola di questi animali fossili è un “mirabile esempio di lavoro investigativo paleontologico”, dice Royal Mapes dell’Ohio University di Athens (USA). “Abbiamo speculato sulla loro dieta per lungo tempo, ma questa è decisamente la prova schiacciante”, ha detto.

Ma alcuni scienziati avanzano dubbi che i risultati si possano applicare necessariamente ad altri ammoniti. In effetti, le baculiti erano abbastanza diverse dalle altre ammoniti, uno dei pochi ammoniti a guscio diritto invece che ricurvo.

Ci sono altre teorie, naturalmente, per la loro scomparsa. Come ad esempio che i giovani esemplari, che vivevano vicino alla superficie, sono stati spazzati via dalle dure condizioni ambientali e che gli esemplari rimasti in profondità sono stati “tagliati fuori” dal nuovo clima che ha imperversato per centinaia di anni dopo l’impatto col meteorite.

Un’altra ipotesi per l’estinzione degli ammoniti, non confermata da alcun dato scientifico però, è che essi lasciavano le uova alla fine della loro vita tutte insieme e in superficie, cosa che ha decretato la loro fine. Altre specie con guscio, come i nautilus, che depongono le uova molte volte durante la loro vita, si sarebbero salvate per questo.

In ogni casi, questa è la prima prova diretta e inconfutabile che almeno una specie di ammoniti si cibava di plancton, che è effettivamente crollato durante la crisi climatica del Cretaceo, che ha portato all’estinzione di circa il 76% di tutte le specie viventi.

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