Nuove scoperte di un team internazionale di archeologi evidenziano la complessità della geopolitica nell’America Centrale durante il periodo d’oro della civiltà Azteca e illustrano come le relazioni tra gli antichi Stati non consistevano solo di guerre o accordi diplomatici, ma erano anche improntate agli scambi commerciali e ai flussi delle merci.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori della North Carolina State University (NC State), del Centro de Investigaciòn y de Estudios Avanzados dell’Istituto Politécnico Nacional-Unidad Mèrida di Città del Messico, del Collegio de Michoacàn, Istituzione di ricerca sulle Scienze sociali e umanistiche, e della Purdue University dell’Indiana, USA.
Vista delle alture di Tlaxcallan. Sullo sfondo, il vulcano Popocatepetl (crediti: Vicolo Fargher)
Gli studiosi si sono concentrati su una repubblica indipendente chiamata Tlaxcallan, situata nel territorio che attualmente coincide con la provincia omonima del Messico centrale, circa 75 chilometri ad est di Città del Messico.
Tlaxcallan fu fondata nel 13° secolo e, dal 1500, fu di fatto circondata dall’Impero Azteco, senza perdere mai, per questo, la sua indipendenza.
Dopo l’arrivo degli Spagnoli, Tlaxcallan si schierò con Cortés contro gli Aztechi, giocando un ruolo fondamentale nella conquista spagnola del Messico nel 16° secolo.
Il nuovo studio è stato indirizzato alla ricerca del luogo in cui gli abitanti di Tlaxcallan avrebbero potuto rifornirsi di ossidiana nel secolo precedente l’arrivo di Cortés.
L’ossidiana è un vetro vulcanico e nella regione era ampiamente utilizzato per fabbricare qualsiasi cosa, dagli attrezzi per la casa alle armi, dai gioielli agli oggetti di culto. Era quindi da considerarsi un bene primario, in una regione dove non erano presenti fonti alternative, come ad esempio la metallurgia.
Ma, dal momento che Tlaxcallan non aveva una fonte propria di ossidiana nel suo territorio, è lecito chiedersi dove i suoi abitanti si rifornissero di questo importante minerale.
“Si è scoperto che Tlaxcallan faceva affidamento su una fonte del tutto inaspettata, chiamata ‘El Paredòn, una località dell’altopiano’”, afferma John Millhauser, docente di Antropologia alla NC State e autore principale di un articolo sulla ricerca. “A quel tempo quasi nessun altro popolo attingeva a El Paredòn e, tra l’altro, questo sito si trovava fuori dei confini dell’Impero Azteco.
Così, ci si chiede perché gli Aztechi – che erano apertamente ostili a Tlaxcallan – non siano intervenuti, impedendo in qualche modo gli approvvigionamenti”.
Una possibile spiegazione è che gli Aztechi abbiano ritenuto l’intervento uno sforzo inutile e troppo dispendioso.
“L’ossidiana era, di fatto, ampiamente disponibile ed era un bene comune. Probabilmente non valeva nè il tempo nè le spese per cercare di interrompere i rifornimenti di Tlaxcallan da El Paredòn, dal momento che erano disponibili altre fonti”, secondo Millhauser.
La scoperta dimostra quanto dovevano essere complesse le relazioni con altri popoli durante l’Impero Azteco.
“Il fatto che Tlaxcallan abbia potuto entrare in possesso di tanta ossidiana vicinissimo ai confini con l’Impero Azteco mi fa dubitare sull’importanza e la portata dei conflitti di quell’epoca”, afferma Millhauser. “Tlaxcallan è stata in grado di accedere ad una risorsa valida sia per usi domestici che per scopi militari ad una fonte situata nei pressi del territorio nemico”.
Lo studio, comunque, prova al tempo stesso l’esistenza di una frattura economica tra Tlaxcallan e l’Impero Azteco.
Precedenti ricerche dimostravano che più del 90 per cento dell’ossidiana azteca proveniva da Pachuca, una località situata più a nord, e il nuovo studio precisa che solo il 14 per cento dell’ossidiana di Tlaxcallan proveniva da Pachuca. La maggior parte del rimanente proveniva da El Paredòn.
Per questo studio, i ricercatori hanno raccolto sistematicamente dei manufatti dalle superfici delle terrazze in pietra nel sito della città pre-colombiana di Tlaxcallan.
E’ stato analizzato un consistente numero di manufatti, utilizzando la fluorescenza a raggi X.
Le informazioni sono state poi confrontate con campioni di altre fonti di ossidiana conosciute nella regione al fine di determinare la provenienza dei manufatti.
“Il nostro lavoro dimostra che la geopolitica era basilare per le economie degli Stati antichi”, dice Millhauser. “Posizioni politiche e confini politici influenzavano il comportamento quotidiano, fino al flusso di beni di prima necessità, come l’ossidiana. La convinzione generale che l’Impero Azteco fosse molto potente prima dell’arrivo di Còrtes è, in realtà, esagerata.
La regione era un luogo politicamente e culturalmente complesso”.