Un reperto veramente unico è stato scoperto nei pressi del sito archeologico costituito da una villa romana nel Dorset, in Gran Bretagna, che potrebbe contribuire a far luce sulla classe elitaria rurale d’oltre-Manica nel tardo Impero (IV-V secolo).
In realtà, sono i cinque scheletri rinvenuti a farlo ritenere un reperto ‘unico’ nel suo genere, dal momento che sono stati trovati sepolti nei pressi della villa, fatto che rende probabile appartengano ai proprietari della villa stessa.
Questo costituisce una novità, dato che è la prima volta che in Gran Bretagna viene rinvenuta una sepoltura dei proprietari di una villa nei pressi dell’edificio che era stato la loro abitazione.
Uno degli scheletri rinvenuti nello scavo (crediti: Bournemouth University)
Gli scheletri, come detto dianzi, sono cinque: due individui uomini adulti, due donne adulte ed una donna anziana. Una composizione siffatta, secondo i ricercatori, farebbe pensare a tre generazioni della stessa famiglia, proprietaria della villa.
La datazione delle ossa le farebbe risalire alla metà del IV secolo (circa il 350 d.C.).
Ricordiamo che questo fu un momento particolare, per l’Impero romano. Nel gennaio del 350 Flavio Magno Magnenzio, un comandante di due legioni imperiali originario della Gallia, con uno stratagemma si fece acclamare ‘augusto’, cioè ‘imperatore’ dai suoi soldati, deponendo l’imperatore legittimo Costante I e diventando l’uomo più potente della parte occidentale dell’Impero.
Sotto la pressione dei popoli vicini – Germani, Sassoni, Scoti – ci si stava avviando verso il declino dell’Impero.
Già alla fine del III secolo, le città romane della Britannia avevano cessato di espandersi. In maniera simile ai patrizi romani, anche in Britannia i nobili iniziarono a ritirarsi dalle città nelle loro ville, dando così inizio ad una ‘età dell’oro’ della vita in villa.
Stavano cambiando anche i modi di vivere la campagna, che stava diventando, come d’altronde nel resto dell’Impero, una dimora abituale, anziché il rifugio per l’otium o per la produzione agricola.
Miles Russell, archeologo presso la Bournemouth University, afferma: “La nostra scoperta è di grande rilevanza in quanto è l’unica testimonianza esistente in Gran Bretagna di una sepoltura dei proprietari di una villa nello stesso luogo in cui questi avevano abitato. Questo potrebbe fornirci informazioni significative, mai conosciute prima, sullo stato di salute dei proprietari e dei loro antenati, nonché sulle loro origini.”
“Una delle domande più frequenti” – continua Russell – “è se le ville romane della parte sud-occidentale della Britannia fossero di proprietà di cittadini britannici che diventarono Romani oppure di gente proveniente da altre parti dell’Impero, giunta soltanto per occupare una zona rurale sottosviluppata. Tutte le ville del Sud-Ovest britannico sono tardo-romane e le nostre indagini sul sito dovrebbero dirci qualcosa di più sul modo in cui si svolgeva la vita quotidiana di quel periodo della storia. Questa sarà una valutazione che potrà scaturire solo dall’analisi delle ossa rinvenute”.
La scoperta è stata fatta dal personale e dagli studenti dell’Università di Bournemouth che stanno lavorando al progetto ‘Durotriges Big Dig’ nel Nord del Dorset, il progetto (dal nome di un’antica popolazione) consistente in una indagine archeologica che studia il passaggio dall’Età del ferro al periodo romano nel Sud dell’Inghilterra.
La villa è stata scavata lo scorso anno dagli studenti che lavorano al progetto e questa scoperta è il passo finale dello scavo dell’area. Paul Cheetam, Lettore senior di Scienze Archeologiche e co-direttore del progetto, dichiara: “Stiamo esaminando l’élite rurale di epoca tardo-romana in Britannia e rivivendo il collasso economico che ha avuto luogo durante questo periodo. Questi resti faranno luce sulle fasi finali del periodo d’oro della Britannia romana”.