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Tsunami 1500 anni fa sconvolse Ginevra. Rischio ancora concreto

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 30.10.2012

Nel 563 d.C., dopo più di un secolo da quando i romani abbandonarono il controllo di quella che oggi è la città di Ginevra, in Svizzera, uno tsunami mortale si è abbattuto sul lago di Ginevra, riversando acqua sulle mura della città. A causa di una caduta di massi dove il fiume Rodano entra nel lago dalla parte opposta di Ginevra, lo tsunami ha distrutto i villaggi circostanti, persone e animali, in base a due testimonianze storiche, oggi supportate da prove scientifiche pubblicate sulla rivista scientifica Nature.

I ricercatori hanno infatti confermato la vicenda storica grazie alla prima prova geologica proveniente dal lago. I risultati, pubblicati online su Nature Geoscience, suggeriscono che la regione rischia ancora un fenomeno simile, e che sarebbe saggio valutare il rischio attuale, con più di un milione di abitanti che vivono sulle rive del lago, tra cui 200.000 persone solo a Ginevra.

“E’ certamente già successo in passato e credo che dovremmo tenere in considerazione che potrebbe ricapitare,” ha dichiarato il geologo Guy Simpson dell’Università di Ginevra, uno dei ricercatori che hanno lavorato allo studio.

Lago di Ginevra

La squadra ha trovato le prove che confermano l’evento storico durante la creazione di profili ad alta risoluzione della composizione dei sedimenti del lago di Ginevra, utilizzando la riflessione sismica da una nave. La tecnica è simile al sonar, ma utilizza le onde sismiche che penetrano attraverso la roccia al di sotto del fondo del lago e negli strati di sedimenti.

I profili sismici hanno mostrato un “livello molto strano e molto diverso” di sedimenti che si sono depositati in un unico evento sotto il Lago di Ginevra, afferma Stéphanie Girardclos, geologo, membro del team di ricerca. Lo strato insolito avrebbe la forma di una lente, con una media di cinque metri di spessore su una superficie di 50 chilometri quadrati. Girardclos sapeva dell’evento avvenuto secondo fonti storiche nel 563, noto come Tauredunum, e ha pensato di collegarlo al ritrovamento dei sedimenti.

Per accertarsi della reale provenienze dei sedimenti, i ricercatori hanno dovuto datare i sedimenti. Analisi al carbonio hanno in effetti suggerito che la loro deposizione sarebbe avvenuta ad un certo punto tra il 381 d.C. e il 612. Poiché si tratta dell’unico grande evento naturale descritto in quel periodo da fonti storiche, il Tauredunum sembrava la causa più logica per la presenza dei sedimenti anomali.

I ricercatori non possono dire esattamente cosa ha creato lo tsunami (e nulla suggerisce che si è trattato di un terremoto), ma avanzano l’ipotesi che una frana caduta nel lago possa a sua volta aver innescato il rilascio di un enorme accumulo di sedimenti nel delta del Rodano. Questo avrebbe creato l’onda anomala che avrebbe trasportato i sedimenti dal delta verso il centro del lago, dove i ricercatori lo hanno rilevato.

Simpson ha utilizzato le informazioni geologiche raccolte nello studio di ricreare l’onda che può essersi generata nell’impatto. Il modello prevede uno tsunami di 13 metri di altezza che avrebbe colpito Losanna 15 minuti dopo la caduta dei massi, ed un’onda di 8 metri di altezza che ha raggiunto Ginevra 70 minuti dopo.

Con la stessa tecnica, la squadra ha mostrato che esistono altri grandi strati di sedimenti nel lago di Ginevra negli ultimi 10.000 anni. Un’ulteriore analisi dei nuclei più profondi dovrebbe consentire alla squadra di saperne di più circa le dimensioni e la frequenza di questi eventi, e se sono stati abbastanza potenti per generare tsunami, ha detto Simpson. Questo potrebbe aiutare a valutare il rischio attuale che Ginevra e altre comunità sul lago corrono.

“Il rischio di uno tsunami nel lago è stato sottovalutato in passato”, ha detto il sedimentologo Max Engel dell’Università di Colonia, in Germania. Laghi con simili caratteristiche geologiche, come il Lago dei Quattro Cantoni, sempre in Svizzera, sono a rischio di eventi simili, conclude.

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