Gaianews

Fotografata la nascita di pianeti a 240 anni luce dalla Terra

Scritto da Giulia Chiarenza il 06.01.2012
Disco di accrescimento planetario

Disco di accrescimento planetario. L’immagine fornisce agli studiosi molti più dettagli sulla relazione tra un disco circumstellare e la formazione dei pianeti. Si pensa che i pianeti si formino nei dischi di gas e polvere residui che si trovano intorno alle giovani stelle. Poiché il materiale viene spazzato via dai nuovi pianeti o soffiato dalla radiazione stellare fuori dal sistema, questi dischi scompaiono in fretta, nel giro di 10 milioni di anni. Alcune stelle invece sono circondate da un disco di detriti e le collisioni tra planetesimi possono ripetutamente rimpinguare la polvere di questi dischi. La polvere che circonda HR 4796 A è appunto un disco di detriti in grado di fornire informazioni essenziali per lo studio della formazione planetaria.

Il progetto internazionale SEEDS (Strategic Exploration of Exoplanets and Disks with Subaru Telescope/ HiCIAO) prevede una collaborazione di cinque anni, è stato lanciato nel 2009 ed è guidato da Motohide Tamura del NAOJ (National Astronomical Observatory of Japan).

SEEDS ha ottenuto un’impressionante immagine che contribuisce a capire meglio il collegamento tra dischi di accrescimento e formazione planetaria. I ricercatori hanno utilizzato la fotocamera HiCIAO del telescopio Subaru, per immortalare le immagini di un anello di polvere che circonda HR 4796 A, una giovane stella (8-10 milioni di anni) a soli 240 anni luce dalla Terra.

L’anello consiste di granelli polvere e ha un’orbita enorme, approssimativamente doppia rispetto a quella di Plutone. La risoluzione dell’immagine del perimetro più interno dell’anello è talmente precisa che è possibile misurare la distanza tra la posizione della stella e il suo centro. Sebbene i dati raccolti dall’ Hubble Space Telescope hanno fatto dubitare un altro gruppo di ricercatori su un simile OFFSET, i dati Subaru non solo ne confermano la presenza ma rivelano anche che esso sia persino più grande di quanto si credesse.

Ma come ha potuto l’anello di polvere che circonda HR 4796 A scappare dal sul suo asse? La spiegazione più plausibile è che la forza gravitazionale di uno o più pianteti che orbitano nel vuoto all’interno dell’anello possa aver attratto la polvere facendo quindi sbilanciare il corso naturale dei pianeti attorno alla stessa in maniera imprevedibile. Delle simulazioni al computer hanno già dimostrato che tali forze gravitazionali possono plasmare l’eccentricità di un anello di polvere. Dal momento che nessun pianeta è stato finora avvistato nei pressi di , è presumibile che siano semplicemente troppo fiochi per essere individuati dagli attuali strumenti di indagine. Eppure le immagini di Subaru permettono agli scienziati di dedurne la presenza per l’ influenza che esercitano sulla polvere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA