Con il Mars Science Laboratory che procede a tutta velocità verso il suo obiettivo dell’agosto 2012 al nostro pianeta vicino, i ricercatori R. Aileen Yingst e David Vanim del Planetary Science Institute non vedono l’ora di osservare ciò che riprenderanno le telecamere e gli spettrometri del rover.
Durante la sua lunga missione sulla superficie del pianeta il rover stimerà se Marte era mai stato, o lo è ancora oggi, un ambiente abitabile capace sostenere la vita microbica.
Yingst è lo studioso principale della missione addetto al MAHLI (Mars Hand Lens Imager) e collaboratore del MARDI (Mars Descent Imager) e del MastCam (Mast Camera).
“Curiosity è il primo rover designato per studi geologici sul campo e contemporaneamente un laboratorio portatile”, ha detto Yingst. “Ha molte caratteristiche questo rover, ma ha anche strumenti che permetteranno di cercare evidenze di composti a base di carbonio. Questo è ciò che generalmente fa solo un geologo in laboratorio”.
La MastCam scatterà immagini a colori e video del terreno marziano.
MAHLI offrirà agli scienziati una visione ravvicinata di minerali e strutture delle rocce marziane e di altri materiali in superficie.
MARDI riprenderà video a colori durante la discesa del rover verso la superficie marziana.
“MAHLI sarà come una lente di lente di ingrandimento sulla superficie marziana. Ha la più alta risoluzione per una macchina fotografica mai andata su Marte. Curiosity userà MAHLI per guardare le caratteristiche fisiche delle piccole particelle superficiali (sulla Terra noi lo chiameremmo suolo o immondizia, sui pianeti senza l’attività organica lo chiamiamo regolite). La forma e la taglia di quelle particelle, la loro struttura e come sono ordinati, ci dicono qualche cosa su quello che sono quei piccoli grani, da quale tipo di roccia provengono e come sono arrivati la”.
Vaniman invece è lo studioso principale della missione addetto al Chemistry and Mineralogy instrument (CheMin), uno strumento che combina raggi X con la diffrazione e la fluorescenza. Vaniman utilizzerà anche uno spettroscopio laser ed una fotocamera.
“ChemCam usa un laser per determinare la composizione chimica di particolari da meno di un millimetro di diametro fino ad una distanza di sette metri e con un telescopio osserverà i piccoli crateri che il laser ha formato. Questo è un modo rapido e versatile di determinare quali obiettivi nelle vicinanze sono i più importanti da avvicinare e da studiare”.
Una volta selezionato un oggetto Curiosity si avvicinerà ed utilizzerà una serie di strumenti, incluso un laboratorio di analisi chimiche molto sofisticato e Mahli, dopodichè il pezzo sarà forato e raccolto in uno dei due laboratori interni al rover, tra cui CheMin.
Vaniman ha detto che “CheMin usa la diffrazione dei raggi X per determinare la mineralogia del pezzo; questa è la prima volta che questo potente metodo di laboratorio viene utilizzato su un altro pianeta. La capacità di misurare la fluorescenza e la diffrazione rendono CheMin particolarmente versatile perché determinerà la struttura cristallina e la composizione chimica”.
L’abilità di Curiosity di studiare il suo ambiente dalla scala di chilometri ad atomi fa di esso un sistema straordinariamente capace che rinnoverà radicalmente la nostra comprensione di Marte.