Il rover della NASA Curiosity durante la sua missione ha scoperto le prove geologiche della presenza di impetuosi torrenti storicamente correvano lungo tutta la superficie di Marte. Questa è stata una conferma di quanto supposto dai ricercatori, che avevano osservato già delle analogie tra i declivi di Marte e quelli alluvionali sulla Terra.
Le immagini della fotocamera di Curiosity ha osservato tra le rocce marziane due affioramenti contenenti antiche ghiaie, che indicano l’esistenza di un antico alveo e dimostrano il trasporto per lunghe distanze di ciottoli anche abbastanza pesanti, grazie al flusso vigoroso delle acque superficiali che scorrevano su Marte molto tempo fa. Questo si deduce dalla forma arrotondata di alcune delle pietre. I materiali variano nel formato da un granello di sabbia ad una pallina da golf.
Sanjeev Gupta, che coordina le operazioni a lungo termine presso il JPA di Pasadena, in California, ha confermato in un video rilasciato ieri che Curiosity si trova esattamente alla base di un antico deposito alluvionale. Le foto dei satelliti infatti mostrano un enorme solco lungo le pendici del cratere Gale che – era stato ipotizzato – potevano essere il segno di un antico torrente ormai essiccato.
Proprio alla base di questo antico torrente, che si apre a ventaglio lungo le pendici del declivio, sono state trovate le rocce sedimentarie che testimoniano la presenza di acqua. Proprio come sulla Terra, un tempo l’acqua era in grado di modificare la struttura geologica della superficie marziana.
I ricercatori sono ancora in grado di dire quanto tempo fa, o per quanto tempo, l’acqua scorreva nella regione.
Mentre esistono già prove precendenti della presenza di acqua su Marte (infatti i ricercatori hanno da tempo scoperto i canali sulla superficie di Marte) questa scoperta è la prima a mostrare la ghiaia su Marte, ha detto William Dietrich, ricercatore della University of California, Berkeley che fa parte del team di Curiosity.