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Esempio di gioielleria Neanderthal di 130mila anni fa

Scritto da Leonardo Debbia il 25.03.2015

Secondo uno studio pubblicato alcuni giorni fa sulla rivista Plos ONE da David Frayer, docente di Antropologia biologica all’Università del Kansas, in collaborazione con un team di colleghi della Croazia, i Neanderthal di Krapina avrebbero lavorato gli artigli di un’aquila dalla coda bianca per produrre alcuni ornamenti, addirittura 130mila anni fa, ancora prima della comparsa dell’uomo moderno in Europa.

Krapina è una città della Croazia, resa famosa dal sito neandertaliano scoperto in una grotta sulla collina Husnijakovo, vicina all’abitato, nel lontano 1899 dal professor Dragutin Gorjanovic-Kramberger, paleontologo e paleoantropologo croato.

Le oltre novecento ossa fossili, appartenenti a diverse decine di persone, tra maschie e femmine, di età compresa tra i 2 e i 40 anni, recuperate dai depositi di arenaria della grotta, costituiscono l’insieme più numeroso di individui Neanderthal rinvenuti in un unico luogo.

 

 

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Gli artigli dell’aquila dalla coda bianca rinvenuti nel sito Neanderthaliano di Krapina (crediti: Luka Mjieda, Zagabria)

 

I ricercatori hanno descritto otto artigli quasi completi di aquila dalla coda bianca, rinvenuti in questo sito Neanderthal di Krapina, facendoli risalire a circa 130mila anni fa.

Gli artigli appartenevano all’aquila di mare (Haliaaeetus albicilla), uno dei più grandi predatori d’Europa, dotato di un’apertura alare che raggiunge i 2 metri, una preda certamente non facile da catturarsi, che richiede sicuramente “una certa dose di coraggio, ma anche di incoscienza”, per usare le stesse parole di Frayer.

Questi reperti erano stati rinvenuti più di 100 anni fa, assieme a resti di animali, strumenti in pietra e resti umani ma, come qualche volta accade per i resti fossili, se ne erano perse le tracce, fino a quando Frayer le ha fortunosamente ‘riscoperte’, vedendole esposte nel Museo di Storia Naturale di Zagabria.

Quattro artigli presentano più tacche intagliate e tutte e otto mostrano sfaccettature lucidate o abrasioni. Tre dei più grandi artigli hanno piccole tacche lungo la superficie plantare e tutti sembrano esser stati lucidati.

Gli autori ritengono che queste caratteristiche possano far parte di una vera e propria parure di gioielli, composta mediante il montaggio degli artigli in una sorta di collana o bracciale.

Alcuni hanno sostenuto che ai Neanderthal sarebbe mancata la capacità simbolica o che potrebbero aver copiato questa consuetudine dagli esseri umani moderni (i Sapiens), ma il fatto di aver lavorato proprio degli artigli d’aquila indicherebbe piuttosto che i Neanderthal di Krapina potrebbero aver ravvisato un qualche scopo simbolico.

Da sottolineare infine che questo sofisticato esempio di primitiva gioielleria è stato realizzato da questi Neanderthal ben 80mila anni prima della comparsa degli esseri umani moderni in Europa.

“E’ una scoperta straordinaria”, afferma, entusiasta, David Frayer. “E’una di quelle che sembrano apparire dal nulla. E’ inaspettata e sorprendente, perché, in materia, non ci si è trovati di fronte a questo tipo di ornamenti se non in tempi molto recenti”.

 

 

 

 

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