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Tirannosauri cannibali nel Cretaceo

Scritto da Leonardo Debbia il 08.11.2015

Un segreto di famiglia vecchio di 66 milioni di anni è venuto alla luce e probabilmente è stato già risolto.

La famiglia è quella dei grandi rettili carnivori del Cretaceo e l’incriminato è il gigantesco Tyrannosaurus rex; o T-rex, che dir si voglia.

Già, perché dall’esame di un osso rosicchiato, rinvenuto negli Stati Uniti, i paleontologi hanno tratto una conclusione che indica nel T-rex il responsabile della vicenda.

Se un vecchio proverbio recitava ‘Lupo non mangia lupo’, parrebbe proprio che gli animali vissuti in un lontano passato molto prima della comparsa dei lupi, non fossero dello stesso avviso.

Dall’esame dell’osso, riconosciuto come appartenuto ad un tirannosauro, gli esperti hanno infatti dedotto che a rosicchiarlo sia stato proprio un altro tirannosauro, estrapolando quindi che questi rettili usassero combattere e divorarsi tra di loro.

tirannosauro

Osso di tirannosauro con particolari segni lasciati da denti che indicano un rosicchiamento da parte di un altro tirannosauro. Crediti: Matthew McLain

Fonte della notizia è la Geological Society of America, che riferisce quanto accaduto durante una ricerca di fossili sul Lance Creek o Formazione Lance, una formazione rocciosa del tardo Cretaceo che finora ha restituito molti resti di svariate specie di dinosauri.

“Eravamo nel Wyoming, cercando tracce di dinosauri dalla Formazione Lance”, racconta il paleontologo Matthew McLain, della Loma Linda University, California. “Qualcuno ha trovato un osso di un tirannosauro, rotto a entrambe le estremità, su cui erano tracciati dei solchi profondi”.

Le scanalature erano chiaramente quelle che avrebbe provocato un animale strappando la carne dall’osso e tirandola in una direzione perpendicolare all’osso stesso.

“Un po’ come facciamo noi umani, mangiando un pezzo di pollo fritto”, esemplifica McLain.

Ma una scanalatura, in particolare, risaltava. Si trovava all’estremità più grande dell’osso e conteneva scanalature più piccole parallele, provocate evidentemente dai denti dell’animale durante il pasto; e più precisamente, dai bordi seghettati dei denti che incidevano l’osso.

I denti seghettati escludono i coccodrilli, mentre sono coerenti con un dinosauro carnivoro, quale poteva essere il T-rex.

Ora, il fatto che in quella formazione fossero presenti soltanto due grandi teropodi, due tirannosauri – Tyrannosaurus rex e Nanotyrannus lancensis – elimina ogni altra interpretazione e spiega un episodio di evidente cannibalismo.

“Questo è opera di un tirannosauro. Non c’era nessun altro animale che avesse denti così grandi”, afferma Mclain, che in questi giorni ha presentato la scoperta all’annuale meeting della Geological Society of America a Baltimora.

La direzione delle scanalature è coerente con l’azione dello strappo della carne dalle ossa di un animale già morto, anche se ovviamente non si può dire che l’animale che si è nutrito della carne sia lo stesso che lo ha uccisore il tirannosauro.

“Chi sia stato a cibarsi della carne, quel giorno del Tardo Cretaceo, potrebbe essere indicato dagli stessi solchi”, asserisce McLain.

Le scanalature della dentatura sono difatti un valido indizio sulle dimensioni dell’animale in possesso di quei denti.

In un altro studio precedente erano stati esaminati i denti del Drago di Komodo (Varanus komodoensis) per dimostrare che si poteva osservare la relazione tra i denti e le dimensioni dell’animale.

Si è proceduto quindi mettendo in atto questa comparazione con i tirannosauri di Lance Creek e McLain ritiene che l’esperimento possa essere ritenuto valido anche in questo caso.

“Funziona soltanto se si sa con quale specie abbiamo a che fare”, afferma lo studioso. “E dal momento che in questa formazione i Tirannosauri erano gli unici predatori, è stato abbastanza semplice”.

Anche senza conoscere le dimensioni del divoratore, era facile indicare di quale specie di tirannosauro si trattasse perché, secondo McLain, i paleontologi ritengono Nanotyrannosaurus (l’altro tirannosauro presente sul posto) una forma giovanile di Tyrannosaurus.

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