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Punti di non ritorno climatici potrebbero arrivare senza preavviso

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.06.2010

Cambiamenti climatici9 Febbraio 2010 – Un nuovo studio dell’Università della California – Devis, mostra che è più difficile di quanto gli esperti pensassero prevedere cambiamenti repentini nelle condizioni atmosferiche — una scoperta preoccupante per gli scienziati che tentano di identificare i punti nevralgici del sistema climatico che possono portare, se attivati da cambiamenti dovuti all’attività umana, a mutazioni irreversibili nel sistema e a disastri irreparabili.

“Molti scienziati stanno cercando segnali di pericolo che possano avvertirci di improvvisi cambiamenti nei sistemi naturali, nella speranza o di prevenirli o di migliorare la nostra preparazione”, dice Alan Hastings, esperto in ecologia teorica all’Università California-Davis. “Il nostro nuovo studio indica, sfortunatamente, che cambiamenti di règime con potenzialmente grosse conseguenze potrebbero avvenire senza avvertimenti. I sistemi potrebbero ‘virare’ precipitosamente.

“Questo significa che alcuni effetti del cambiamento climatico globale negli ecosistemi potrebbero essere visti troppo tardi, solo quando avrebbero già conseguenze drammatiche. A quel punto, far tornare il sistema ad un punto accettabile potrebbe essere difficile, se non impossibile.”

Lo studio si concentra su modelli che vengono dall’ecologia, ma le sue ricadute possono essere applicabili a molti sistemi complessi, come la lo stoccaggio nei magazzini o i mercati finanziari.

Hastings è uno dei maggiori esperti mondiali nell’uso di modelli matematici (sistemi di equazioni) utili a comprendere sistemi naturali. La sua ricerca, infatti, deriva dagli studi sulle dinamiche delle popolazioni di salmoni, che gli servivano per studiare la risposta delle specie animali e vegetali ai cambiamenti climatici globali.

Gli scenziati ormai sono concordi nel dire che i cambiamenti climatici stanno già avendo degli effetti, come l’aumento della frequenza e dell’intensità delle precipitazioni, le alluvioni, le ondate di calore e gli incendi boschivi, la crescita del livello dei mari, la siccità, l’aumento di malattie nelle piante sia delle coltivazioni che nelle aree boschive e la diffusione di malattie tropicali che causano problemi alla salute umana.

Ma il peggio deve ancora arrivare. Come consigliere del presidente degli Stati Uniti John Holdren ha recentemente detto in un comitato parlamentare: “I climatologi sono preoccupati per i ‘punti di svolta’… soglie oltre le quali un piccolo aumetno di temperatura media o di alcune variabili climatiche ad essa associata possano portare a grandi cambiamenti nel sistema.”

Tra i punti elencati, Holdren ha specificato: il completo scioglimento dei ghiacci artici in estate, che porteranno ad un drastico cambiamento nella circolazione delle acque oceaniche nell’emisfero nord; l’accelerazione nella perdita di ghiacci della Groenlandia e in Antartide, che porterebbero all’aumento dei livelli del mare di 1,8 metri (6 piedi) o più per secolo; e l’acidificazione dell’oceano attraverso l’assorbimento di biossido di carbonio (la comune anidride carbonica, prodotta anche dalla combustione dei combustibili fossili), che causerà la diminuzione drastica del plancton e della vegetazione marina, alimenti indispensabili per molte catene alimentari.

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