Dorsale medio-atlantica nel sud dell'Islanda, presso il parco nazionale di Þingvellir.
Due studi appena pubblicati sui ‘sistemi di alimentazione’ che risiedono all’interno dei vulcani potrebbero aiutare gli scienziati a predire grandi eruzioni.
Alcuni ricercatori internazionali si sono dedicati allo studio della disposizione e del comportamento delle camere magmatiche sulla dorsale oceanica.
I ricercatori hanno lavorato nella regione di Afar (Etiopia) e in Islanda – unici luoghi in cui le dorsali sembrano superare il livello del mare. Le dorsali vulcaniche si formano quando le placche tettoniche si spaccano. Il magma emerge sulla crosta superiore sotto forma di lava e forma nuova crosta.
Le camere magmatiche si comportano come dei sistemi di alimentazione, incanalano il magma pressurizzato in canali sotterranei.
Gli studi pubblicati sulla rivista Nature Geoscience rivelano in particolare nuove informazioni su dove il magma si accumula e su come esso procede attraverso i canali di questo sistema di alimentazione. La scoperta della posizione delle camere e del loro funzionamento può essere utile ad identificare segnali d’allarme per le eruzioni imminenti.
Gli scienziati si sono avvalsi delle immagini scattate da Envisat, il satellite della European Space Agency per misurare gli spostamenti del terreno prima, durante e dopo le eruzioni.
Alcuni dati mostravano che le camere magmatiche che nutrirono un’esplosione avvenuta nel novembre 2008 nella barriere di Afar si trovavano solo a un chilometro sottoterra. Mentre un modello aveva predetto una profondità minima di 3 km.
E’ piuttosto insolito che le camera magmatiche giacciano sulle dorsali come quelle dell’Afar, dove le placche tettoniche si fendono alla stessa velocità che impiegano le nostre unghia a crescere.
La dott.ssa Carolina Pagli della School of Earth and Environment presso la University of Leeds che ha guidato la ricerca, afferma: ”E’ stato sorprendente scoprire che le camera magmatiche possano trovarsi così vicine alla superficie terrestre in un’ area in cui le placche si fagliano così lentamente.
La dott.ssa Pagli sottolinea anche che lo studio ha permesso di notare che la superficie incominciò a sollevarsi quattro mesi prima dell’eruzione a causa del nuovo magma che esercitava una pressione crescente in una delle stanze sotterranee. Questi segnali sono cruciali per predire le eruzioni.
Il dottor Tim Wright che guida l’ Afar Rift Consortium aggiunge: “Gli spettacolari eventi ai quali abbiamo assistito nell’ Afar negli ultimi sei anni stanno condizionando le nostre conoscenze sulla crescita della crosta quando si creano fenditure nelle placche e contribuiranno alla comprensione delle eruzioni dei vulcani ghiacciati islandesi.