Gaianews

Sequenziato genoma del “batterio del mercurio”, aiuterà a ridurre danni da inquinamento

Scritto da Federica di Leonardo il 09.04.2011
Batterio del mercurio sequenziato (Desulfovibrio desulfuricans ND132)

Batterio del mercurio sequenziato (Desulfovibrio desulfuricans ND132)

Sequenziato un nuovo genoma di un batterio: potrebbe contenere indizi utili a capire come i microrganismi producono una forma altamente tossica di mercurio.

Il metilmercurio, una potente neurotossina umana, appare nell’ambiente quando alcuni batteri presenti naturalmente trasformano il mercurio inorganico nella sua forma più tossica. Poche specie batteriche sono capaci di questa conversione e le modalità della trasformazione sono oggetto di dibattito da decenni.

“Quello che non è noto sono i geni o le proteine ​​che permettono a questi batteri di mediare la trasformazione”, ha detto Steven Brown, che ha guidato un gruppo di ricerca per sequenziare il genoma di un batterio del genere Desulfovibrio, che è in grado di effettuare la mutazione del mercurio.

Il nuovo genoma, sequenziato presso il DOE Joint Genome Institute (JGI) in Caifornia e pubblicato sul Journal of Bacteriology, getta le basi per future ricerche sui meccanismi poco compresi che stanno alla base della produzione di metilmercurio.

Il Desulfovibrio desulfuricans strain ND132 è un organismo che vive nei sedimenti e nel suolo senza ossigeno – in luoghi come laghi, fiumi e zone umide dove il mercurio – un metallo contaminante rilasciato spesso in ambiente dall’attività umana – viene convertito in metilmercurio. Il batterio è rappresentativo di un gruppo di organismi che “respirano” il solfato invece che l’ossigeno ed è in gran parte responsabile della metilazione del mercurio in natura. “Questo è il primo genoma del Desulfovibrio pubblicato,” ha detto Brown. “Ora che abbiamo questa risorsa, si potrà adottare un approccio comparativo e guardare alle differenze tra i batteri che producono mercurio metilato e quelli che non sono in grado di farlo”.

L’introduzione del mercurio nell’ambiente deriva principalmente dal suo utilizzo nei processi industriali e dalla combustione di combustibili fossili. Anche se l’industria e le autorità di regolamentazione hanno lavorato per ridurre al minimo le emissioni di mercurio, l’inquinamento da mercurio negli ambienti acquatici è una piaga in tutto il mondo. Capire il meccanismo fondamentale che sta dietro alla produzione di metilmercurio potrebbe eventualmente contribuire a mitigare e ridurre l’impatto dell’inquinamento da mercurio.

“Il mercurio è un contaminante globale che desta preoccupazione”, ha detto Brown. “Speriamo che alcune delle cose che impareremo da questi studi potranno essere applicabili in molti campi. Se siamo in grado di identificare i geni coinvolti nella metilazione del mercurio, potremo capire meglio la funzione e l’ecologia di questi organismi e dei geni che mediano questa trasformazione.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA