L’origine delle angiosperme è stato notoriamente definito da Charles Darwin come un “abominevole mistero”.
Ma ecco che una ricerca condotta dall’ Indiana University ha identificato i geni di un certo numero di specie vegetali , compresi interi genomi mitocondriali di tre alghe verdi e un muschio , nel genoma mitocondriale dell’ Amborella trichopoda.
Comparsa sulla terra circa 130 milioni di anni fa, questa pianta è considerata un vero e proprio fossile vivente, ed identificare la sequenza del suo genoma è di fondamentale importanza per conoscere l’evoluzione e la storia delle angiosperme.
L’Amborella è una piccola pianta cespugliosa con fiori color crema e presente solo in Nuova Caledonia, nell’oceano Pacifico. E’ l’unica sopravvissuta di un’antica linea evolutiva che riconduce direttamente ai progenitori di tutte le piante da fiore.
I biologi evoluzionisti che studiano le diverse varietà di piante sulla Terra hanno sempre mancato la sequenza del suo genoma completo , uno strumento che, attraverso il confronto di genomi di altre piante moderne fiorite, potrebbe aiutare a spiegare l’evoluzione del genoma delle diverse piante che esistono al giorno d’oggi.
Jeff Palmer, fra gli autori della ricerca, ha spiegato nella sua relazione che “Il genoma dell’Amborella ha inghiottito interi genomi mitocondriali, di varie dimensioni, da una vasta gamma di piante terrestri e alghe verdi. Ma invece di esplodere da tutto questo extra di DNA per lo più inutile, ha resistito per decine di milioni di anni. Questo genoma dunque ha inghiottito interi genomi di altre piante e alghe ed è rimasto straordinariamente intatto per eoni.”
In una seconda relazione , Danny W. Rice e la sua squadra hanno presentato il genoma mitocondriale completo dell’Amborella , mostrando che gran parte di esso è stato acquisito tramite il trasferimento genico orizzontale con altri organismi, compresi muschi e alghe verdi. Questi organismi probabilmente vivevano in stretta associazione con le piante di Amborella milioni di anni fa.
“Abbiamo trovato per la prima prova che i mitocondri di piante fiorite e alghe verdi, il cui antenato comune esisteva più di un miliardo di anni fa, subiscono la fusione con lo stesso meccanismo.Questo meccanismo sembra essere diverso da quello impiegato dai mitocondri animali e cellule fungine”, ha detto Rice.
Lo studio del genoma mitocondriale dell’Amborella è stato finanziato dal National Institutes of Health, National Science Foundation, dal Department of Energy’s Joint Genome Institute, e dalla METACyt Initiative of Indiana University, sostenuta dalla Lilly Endowment.