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Fotografato pianeta extrasolare che è quasi una stella

L'esistenza dei pianeti extrasolari si deduce tramite complicate osservazioni sulla variazione di luminosità della sua stella, ma questa volta il pianeta è stato osservato direttamente

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.11.2012

Esopianeta Kappa Andromedae bAstronomi americano hanno scoperto un pianeta “super-Giove” che ruota attorno alla luminosa stella Kappa Andromedae, che ora detiene il record per essere la stella più massiccia conosciuta ad ospitare un pianeta osservato direttamente, grazie ai dati a infrarossi del telescopio Subaru, nelle Hawaii. Di solito l’esistenza dei pianeti extrasolari si deduce tramite complicate osservazioni sulla variazione di luminosità della sua stella, ma questa volta il pianeta è stato osservato direttamente.

Il pianeta gigante chiamato Kappa Andromedae b (abbreviato Kappa And B), è un mostro con una massa circa 12,8 volte superiore a quella di Giove, il pianeta più grande del Sistema Solare. La sua enorme dimensione lo fa stare a metà tra un pianeta propriamente detto e una stella nana, più precisamente una nana bruna.

Questa ambiguità è anche il fascino di questo oggetto, dicono i ricercatori, che lo chiamano un super-Giove ad abbracciare entrambe le possibilità.

Secondo i modelli convenzionali di formazione planetaria, Kappa And B ha per pochissimo mancato la sua trasformazione in una stella, cosa che avviene quando l’enorme pressione delle parti esterne di un corpo celeste fa arrivare il suo nucleo alla temperatura necessaria alla fusione nucleare dell’idrogeno.

Se fosse avvenuta l’accensione, “a quel punto sarebbe stata considerata una nana bruna piuttosto che un pianeta,” ha detto Michael McElwain, un membro del team di scoperta della NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland. “Ma questa non è ancora una risposta definitiva, e altre considerazioni potrebbero portarci ad affermare che l’oggetto è piuttosto una nana bruna.”

I pianeti massicci irradiano il calore residuo dalla propria formazione attraverso l’emissione di raggi infrarossi. Per esempio, il nostro Giove emette circa due volte l’energia che riceve dal Sole. Ma se l’oggetto è abbastanza massiccio, ecco che il nucleo si ‘accende’ ed è in grado di produrre energia dalla fusione internamente, facendo unire isotopi pesanti di idrogeno (chiamato deuterio).

Stelle come il Sole, invece, riescono a fondere anche gli isotopi leggeri dell’idrogeno, e per questo la produzione di energia è enormemente maggiore rispetto ad una nana bruna.

La massa teorica per cui può verificarsi la fusione del solo deuterio è di circa 13 volte la massa di Giove, e segna la massa più bassa possibile per la formazione di una nana bruna.

“Kappa And B e altri pianeti scoperti in precedenza intorno alle stelle HR 8799 e Beta Pictoris, probabilmente rappresentano una classe di oggetti che si è formata più o meno allo stesso modo”, ha detto il ricercatore Joseph Carson.

Ma la scoperta di Kappa And B permette agli astronomi di esplorare anche un altro limite teorico. Infatti, più massiccia è una stella e più difficile è la formazione dei pianeti a partire dal disco di formazione, a causa della forte radiazione emessa.

Kappa Andromedae nel cielo“Il nuovo pianeta dimostra che stelle grandi come Kappa Andromedae, con 2,5 volte la massa del Sole, rimangono pienamente in grado di produrre pianeti”, aggiunge Carson.

La stella Kappa Andromedae è di tipo B9 si trova a 170 anni luce di distanza da noi in direzione della costellazione di Andromeda. Inoltre è visibile ad occhio nudo.

Kappa And b orbita intorno alla sua stella a una distanza pari a 55 volte la distanza media Terra – Sole e circa 1,8 volte la distanza di Nettuno dal Sole. La distanza effettiva dipende dal modo in cui il sistema è orientato alla nostra linea di vista, che non è purtroppo noto con precisione. L’oggetto ha una temperatura di circa 1.400 gradi sulla superficie e apparirebbe di colore rosso brillante, se potesse essere visto da vicino dall’occhio umano.

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