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Kepler, cacciatore di mondi, torna con una nuova missione

Sono 715 i mondi abitabili scoperti da Kepler quest'anno. Il telescopio tornerà con una nuova missione, K2

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.06.2014

La missione Kepler quest’anno ha scoperto ben 715 pianeti. Ora Kepler, a causa di un guasto cambierà zona di osservazione, ma continuerà la sua ricerca dei mondi abitabili con la missione K2.

Centinaia di nuovi pianeti sono stati scoperti quest’anno dagli astronomi del SETI Institute e dell’Ames Research Center della NASA grazie al telescopio Kepler. I pianeti orbitano attorno a 305 diverse stelle: si tratta quindi di sistemi multiplanetari, molto simili pertanto al nostro sistema solare. Quest’anno Kepler ha trovato anche il primo pianeta delle dimensioni della Terra che si trova nella zona abitabile della stella, Kepler 186F.

Kepler

“Questi risultati ci mostrano che non solo i pianeti delle dimensioni della Terra sono comuni, ma lo sono anche i sistemi multi-planetari contenenti mondi potenzialmente abitabili”, osserva Jason Rowe, un astronomo del SETI Institute che ha condotto lo studio. “La maggior parte dei nuovi pianeti orbitano attorno alla loro stella ospite molto più vicino di Mercurio, ma alcuni somigliano al nostro sistema solare.”

La ricerca dei pianeti è stata facilitata da un metodo basato su principi statistici che consente di analizzare molti pianeti tutti in una volta piutosto che studiarli uno per uno. Le nuove scoperte aumentano il numero totale di esopianeti conosciuti a oltre 1.700.

“Da questo lavoro abbiamo anche imparato che i pianeti in questi sistemi multipli sono piccoli, e le loro orbite sono piatte e circolari, molto simili al nostro sistema solare”, ha detto Rowe.

“Scoprire questi mondi e dimostrare quindi che i mondi abitabili potrebbero essere molto comuni ha aumentato la probabilità che ci sia vita – forse con una presenza massiccia – altrove nel cosmo”, osserva David Black, Presidente e CEO del SETI Institute.

La primavera scorsa uno strumento indispensabile per il puntamento del telescopio si è guastato e pertanto da allora la missione è ferma. Ma il 20 maggio, la NASA ha annunciato l’approvazione della missione K2, che utilizzerà la luce solare per puntare di nuovo  il telescopio, ma su una porzione diversa di cielo.

“Non possiamo continuare a guardare il campo originale”, ha detto Douglas Caldwell, Kepler Instrument Scientist presso l’Istituto SETI “, ma veicoli spaziali sono costruiti e gestiti da persone molto intelligenti, e grazie al duro lavoro di tutta la squadra ora possiamo cercare i pianeti in un’ampia varietà di ambienti e condizioni, comprese le regioni di formazione stellare. In questo modo ci insegnerà di più su come il nostro sistema planetario si è formato ed evoluto. ”

“Più esploriamo e più troviamo mondi fra le stelle che ci ricordano la nostra casa”, dice Rowe.

Grazie alle osservazioni di Kepler gli astronomi hanno recentemente scoperto anche un pianeta dalle caratteristica tanto speciale da meritare la nuova denominazione di mega-terra, denominato Kepler 10C. Pur non essendo abitabile il pianeta ha fornito importanti informazioni sulla nascita del nostro sistema solare.

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