Un gruppo di astronomi della Curtin University ha scoperto una nuova popolazione di stelle esplosive che mutano la loro trasmissione radio poco prima di collassare in grossi buchi neri.
La ricerca che è on line su ArXiv.org e che sarà pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal, promette di gettare luce anche su un altro fenomeno noto da tempo: i Gamma Ray Burst o lampi di raggi gamma.
Fino ad oggi si pensava che i lampi di raggi gamma fossero sempre seguiti da un bagliore radio (in gergo, l’afterglow). “Ma sbagliavamo. Dopo aver studiato un tipo molto sensibile di lampi di raggi gamma senza afterglow, possiamo dire che la teoria era errata”, spiega Paul Hancock della Curtin University.
Nel lavoro di ricerca gli scienziati sostengono che ci devono essere due tipi distinti di gamma ray burst, probabilmente legati a differenze nel campo magnetico della stella esplosa; entrambi i tipi danno origine a un buco nero o a una stella di neutroni.
Entrambi hanno campi magnetici molto densi, ma è possibile ipotizzare delle differenze. Mentre nel caso dei buchi neri tutte le energie disponibili sono assorbite ed utilizzate proprio nel loro processo di formazione, che termina con un potente gettito di raggi gamma, nel caso delle stelle di neutroni ci sarebbe un’energia residua.
L’energia residua si trasforma in un segnale radio. Per adesso siamo fermi ai calcoli e alle misurazioni. In futuro è probabile che, grazie soprattutto a telescopi come l’australiano Compact Array e allo statunitense Very Large Array, sarà possibile raccogliere ulteriori dati a sostegno o meno di questa tesi.
sembra che siamo continuamente all’ abc