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L’enigmatico P5, una cometa o un asteroide?

Scritto da Leonardo Debbia il 12.11.2013

Gli astronomi del Telescopio Hubble Space della NASA sono rimasti alquanto sorpresi quando si sono trovati ad osservare quello che hanno descritto come un ‘oggetto strano e bizzarro’, mai visto prima nella fascia di asteroidi, la regione del Sistema Solare tra Marte e Giove. 

Un oggetto che sembrava formare getti d’acqua come uno spruzzatore su un prato.

Due immagini dell’asteroide riprese dal telescopio Hubble della NASA in 13 giorni. Le code cambiano direzione, irradiandosi nello spazio. Crediti: NASA

Due immagini dell’asteroide riprese dal telescopio Hubble della NASA in 13 giorni.
Le code cambiano direzione, irradiandosi nello spazio. Crediti: NASA

Gli asteroidi normali dovrebbero apparire come piccoli punti luminosi. Ma questo asteroide, denominato P/2013 P5, ha sei code di polvere di cometa che si irradiano come raggi di una ruota.

Il motivo di questo fenomeno insolito ha lasciato esterrefatti gli studiosi.

“Siamo rimasti letteralmente sbalorditi, nel vederlo”, dice David Jewitt, dell’Università della California a Los Angeles. “La cosa più sorprendente, poi, è che le strutture delle code cambiano drammaticamente in soli 13 giorni, dal momento che erutta polvere. E’ difficile credere di stare guardando un asteroide”.

Un’ipotesi è che la velocità di rotazione dell’asteroide sia aumentata al punto che la sua superficie ha iniziato a disperdersi, espellendo polvere già dalla primavera scorsa.

Il team di astronomi esclude un impatto recente con un altro corpo celeste, perché avrebbero assistito ad un unico episodio esplosivo, mentre P5 ha espulso polvere per almeno cinque mesi.

L’asteroide fu scoperto con il telescopio Pan-STARRS alle Hawaii, ma le molteplici code furono fotografate dal telescopio Hubble solo il 10 settembre scorso.

Quando nuove immagini furono riprese il 23 settembre, l’aspetto dell’asteroide era completamente cambiato, come se l’intera struttura avesse ruotato su stessa.

“Siamo rimasti scioccati”, dice Jewitt.   

Una attenta modellazione eseguita da Jessica Agarwal del Max Planck Institut per la ricerca sul sistema solare a Lindau, Germania, ha dimostrato che le code avrebbero potuto essere l’espressione di una serie di eventi esplosivi di polveri.

Fu calcolato che il primo evento era avvenuto il 15 aprile e l’ultimo il 4 settembre, con episodi in sequenza il 18 e il 24 luglio e quindi l’8 e il 26 agosto.

“Se la velocità di rotazione dell’asteroide è diventata abbastanza elevata”, dice Jewitt, “la debole gravità dell’asteroide non sarebbe più in grado di trattenere le emissioni. La polvere potrebbe cadere a valanga verso l’equatore per poi disperdersi nello spazio, formando una sorta di coda”.

Finora, solo una piccola frazione della massa principale, forse 100 o 1000 tonnellate di polveri, è andata persa. Il nucleo, di 700 metri di raggio, è migliaia di volte più compatto.

Le osservazioni in corso potranno mostrare se la polvere viene effettivamente espulsa dal piano equatoriale, il che equivarrebbe ad una rottura rotazionale. 

Gli astronomi intendono misurare la effettiva velocità di rotazione.

L’interpretazione di Jewitt implica che la rottura rotazionale deve essere un fenomeno comune nella cintura degli asteroidi, ma può anche essere il modo principale in cui i piccoli asteroidi muoiono.

“In astronomia, dove ne trovi uno, vuol dire che se ne trovano altri”, commenta Jewitt. “Questo è un oggetto affascinante per noi, e quasi certamente il primo di una lunga serie”.

Jewett afferma anche che P5 potrebbe essere un frammento di un asteroide più grande, staccatosi dopo una collisione avvenuta 200 milioni di anni fa.

Esistono infatti molti frammenti a seguito di collisioni, in orbite simili a quelle di P5.

     

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