Alla Nasa bocche cucite sulla presunta scoperta che ‘cambierà i libri di scuola’, stando alle parole di John Grotzinger, geologo e responsabile delle ricerche effettuate dal rover marziano Curiosity. La rete è in gran fermento con speculazioni di ogni tipo sulla reale portata della scoperta, ma gli scienziati della Nasa sono attentissimi a non far trapelare alcun dettaglio.
Non è infatti un caso che a dare il via alle speculazioni siano proprio le sibilline rivelazioni del responsabile scientifico della missione, che in sostanza non dicono nulla, se non che la fantomatica scoperta è avvenuta all’interno del campione di roccia analizzato dagli strumenti del rover qualche settimana fa. La Nasa non è infatti nuova a queste trovate mediatiche che servono a tenere alto l’interesse dei ‘taxpayers’, i contribuenti americani, sulla missione della Nasa iniziata lo scorso 6 agosto, quando il rover più grosso e complesso della storia è atterrato sul Pianeta rosso in tutta sicurezza.
Per tornare alle rivelazioni di John Grotzinger, il geologo del Caltech ha detto che Curiosity ha scoperto interessanti nuovi risultati da un campione di suolo marziano recentemente raccolto e inserito nello strumento SAM, che serve ad analizzare i campioni di suolo di Marte.
“Questi dati riscriveranno i libri di storia. Sembrano dati molto buoni”, ha dichiarato Grotzinger a NPR, la National Public Radio lo scorso 20 novembre. Lo strumento SAM contiene una vasta gamma di strumenti in grado di vaporizzare il suolo e le rocce per analizzarli e misurare l’abbondanza di alcuni elementi leggeri come il carbonio, l’ossigeno e l’azoto – prodotti chimici tipicamente associati con la vita.
Non è un mistero infatti che Curiosity sia stato mandato su Marte proprio per capire se la vita ha mai avuto luogo sull’odierno deserto rosso del pianeta.
Ma quando verranno rivelati i risultati della sensazionale scoperta? Occorrerà aspettare una prossima conferenza stampa che la Nasa terrà a San Francisco dal 3 al 7 dicembre.
La ragione? Quella ufficiale è che la Nasa non può permettersi di dare un annuncio che poi si riveli un buco nell’acqua. Peccato però che la stessa agenzia americana non è nuova ad annunci sensazionali che poi vengono puntualmente smentiti qualche settimana o mese dopo, come nel caso dei batteri alieni nel lago Mono, in California.
Di certo qualcosa di interessante è stato trovato nei campioni di suolo, per far sbilanciare Grotzinger in questo modo. Ma ci sono sostanzialmente due tipi di possibile scoperta. Una è la presenza di materiale organico precursore della vita. Questi composti, come gli aminoacidi che compongono le proteine complesse, sono precursori abbastanza comuni nel sistema solare (sono stati trovati anche su asteroidi e comete), ma non sono la prova della presenza della vita.
L’altro tipo di scoperta sarebbe quella di prodotti che possono trovarsi lì solo a causa di processi biologici, come ad esempio complesse proteine – e questa sarebbe davvero la revelazione che tutti vorrebbero sentire.
Se dovessero esserci degli indizi di vita su Marte, si concretizzerebbero molto velocemente i finanziamenti per preparare una prossima missione umana sul Pianeta rosso. Se invece si tratterà di qualche sostanza organica come aminoacidi o altri blocchi costitutivi della vita – ma non di prodotti della vita, allora forse occorrerà aspettare ancora parecchi decenni prima di vedere il primo uomo camminare sul Pianeta Rosso.
Salviamo il nostro pianeta Terra da noi stessi, dalle guerre, dalla povertà, dalla crisi economica, dall’inquinamento; solo dopo potremo concentrarci sugli altri pianeti, senza distruggere anche quelli !