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Marte, scoperte rocce sedimentarie formate da laghi o fiumi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.12.2014

L’acqua su Marte c’è stata per lungo tempo., tanto da permettere la formazione di rocce sedimentarie. E’ questa la straordinaria scoperta del rover della Nasa Curiosity, che rivela un ambiente mite e umido nel passato del pianeta rosso. Secondo i ricercatori ora si tratta di guardare in quelle rocce per scoprire se in passato Marte ha ospitato qualche forma di vita, anche solo batterica.

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A indicare l’esistenza di numerosi laghi in passato su Marte sono le foto del laboratorio mobile della Nasa Curiosity, che dall’agosto 2012 esplora il grande cratere Gale. Questo stesso cratere è stato occupato per milioni di anni da un grande lago e il Monte Sharp, che si trova al suo centro, potrebbe essersi formato dai sedimenti del lago dopo movimenti geologici.

La scena catturata da Curiosity combina più fotogrammi scattati con la fotocamera MastCam il 7 agosto 2014, durante il giorno marziano 712. Essa mostra un affioramento ai margini della “Hidden Valley,” vista dal fondovalle. Questo punto di vista si estende su circa 1,5 metri attraverso in primo piano. Il colore è stato cambiato verso il bianco per far assomigliare la scena ad una che apparirebbe in condizioni di luce diurna sulla Terra.

Questo è un esempio di roccia uniformemente stratificata che si forma sotto i letti di antichi depositi fluviali. Queste rocce dovrebbero essere essersi formate dalla sedimentazione in un lago.

La formazione di roccia potrebbe indicare anche che nel tempo il livello del lago si è alzato e abbassato ripetutamente, fornendo l’indizio di vere e proprie stagioni.

Marte oggi è un pianeta completamente – o quasi – privo di acqua. Di certo non ce n’è in abbondanza allo stato liquido in superficie. I ricercatori vogliono capire meglio come mai Marte ha perso la sua acqua, che in passato doveva scorrere tra le sue valli e doveva formare probabilmente anche nuvole e precipitazioni.

”Le scoperte sull’evoluzione dell’ambiente marziano contribuiranno ad orientare le future missioni che dovranno cercare segni di vita (presente o passata, ndr.) marziana”, ha osservato Michael Meyer, del programma per l’esplorazione di Marte della Nasa. Alto ben cinque chilometri, il monte Sharp è molto stratificato: i fianchi alla sua base sono formati da centinaia di strati di rocce. Perché questa montagna formata, almeno in parte, da rocce sedimentarie, si trovi in un cratere è finora difficile da spiegare.

 

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