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Marte un tempo somigliava all’attuale Islanda

Scritto da Leonardo Debbia il 18.02.2021

Sul pianeta Marte, 3,5 miliardi di anni fa, il cratere Gale – un profondo avvallamento di 96 miglia di diametro – aveva con ogni probabilità un clima simile a quello dell’attuale Islanda sud-occidentale, dove le temperature solitamente rimangono sotto i 38°C.

E’ stata questa la conclusione degli osservatori di Houston, Texas, che hanno paragonato le rocce marziane a quelle terrestri più simili.

Infatti, le ‘pietre fangose’ analizzate dal rover della NASA, che ha trascorso 3000 giorni marziani nell’esplorazione del Pianeta rosso, sono state confrontate con rocce metamorfiche e sedimentarie trovate in luoghi ‘molto simili a Marte’ dell’Idaho, delle Hawaii, dell’Antartide e dell’Islanda.

Le rocce islandesi avevano caratteristiche che assomigliavano più delle altre alle pietre di fango marziane”, dice Michael Thorpe, scienziato del Johnson Space Center della NASA e autore principale di uno studio sulla rivista JGR Planets, che ha reso pubblico il lavoro sul campo da lui svolto in Islanda assieme al geologo Kirsten Siebach, della Rice University, e al geoscienziato Joel Hurowitz, della State University di New York, a Stony Brook.

In Islanda, a volte, ti senti come se fossi su un altro pianeta”, dice Thorpe. “Quando non ci sono grattacieli e sei solo là fuori, tra sabbie basaltiche e terreni somiglianti a quelli che si vedono nelle foto di Marte, puoi immaginarti che il Pianeta rosso abbia avuto, in un lontano passato, un ambiente alquanto simile”.

La sonda Curiosity giunse su Marte alle 22.32 del 5 agosto 2012 e la missione aveva, tra gli altri scopi, quello di verificare le giuste condizioni ambientali che avessero potuto sostenere la vita.

In realtà, furono trovate abbastanza rapidamente prove chimiche e minerali coerenti con ambienti del passato da potersi considerare ‘abitabili’.

Questo studio affronta l’interrogativo fondamentale sul tipo di clima che aveva consentito al cratere Gale di ospitare, un tempo, un lago.

Infatti, alcuni ricercatori sostengono che Marte, inizialmente, fosse caldo e umido.

Lo studio attuale suggerisce, al contrario, che il clima all’interno del cratere oscillasse tra questi estremi, con temperature probabilmente rigide, ma in grado di ospitare anche acqua liquida per lunghi periodi di tempo.

A questa conclusione gli scienziati sono giunti perchè Curiosity ha trovato rocce con pochissimi segni di agenti atmosferici chimici e fisici. In effetti, i fenomeni meteo erano così scarsi che le antiche rocce marziane, dopo più di 3 miliardi di anni, sono divenute paragonabili ai sedimenti di un fiume o di un lago dell’Islanda attuale.

A supporto di questa interpretazione, gli studiosi hanno verificato che le pietre di fango contenevano molti componenti, quali calcio e sodio; elementi che tipicamente vengono disciolti dalle acque che dilavano le rocce; in particolare, dall’acqua più calda. Questo suggerisce che la temperatura media annuale dell’epoca non fosse molto calda, altrimenti sarebbero rimaste ben poche quantità di questi elementi.

Questo clima, constatato nel cratere Gale dove si trova la sonda Curiosity, indica che quella zona avrebbe potuto costituire un ambiente ‘abitabile’ per qualche forma di vita aliena, in una futura ricerca di tracce lasciate da microbi o altri microrganismi.

La sonda Perseverance, inviata soprattutto per questo scopo, dovrà raggiungere Marte e il cratere Jezero, dove studierà aree che includono un antico delta fluviale e raccoglierà campioni che una futura missione potrebbe poi portare sulla Terra.

Per Thorpe si profila la possibilità di un resoconto diretto di come le rocce di Marte si possano confrontare con quelle raccolte in Islanda.

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