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Satellite GOCE dell’ESA si è disintegrato questa notte rientrando in atmosfera

Frammenti del satellite si sono distribuiti in un'area tra la Siberia, l'Oceano Pacifico occidentale, l'Oceano Indiano orientale e l'Antartide

Scritto da Paolo Ferrante il 11.11.2013

GOCE è rientrato in atmosfera l’11 novembre attorno all’una. Lo ha comunicato l’ESA, che ha aggiunto che frammenti del satellite si sono distribuiti in un’area tra la Siberia, l’Oceano Pacifico occidentale, l’Oceano Indiano orientale e l’Antartide. L’ultimo contatto con la base di terra del GOCE era avvenuto il 10 Novembre 2013 alle 23.42 tramite la stazione di Troll in Antartide, e mostrava un GOCE ancora incredibilmente funzionante.

geoide-goce

La temperatura del computer centrale era arrivata ormai a 80 °C e la batteria a 84 °C. Il satellite si trovava a meno di 120 km di altitudine, vicinissimo alla linea di Karman, che si trova ad un’altitudine di 100 chilometri sopra la Terra al livello del mare, e spesso è ritenuta il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio esterno. Dopo quel limite il satellite si si è rapidamente surriscaldato ed ha bruciato in innumerevoli frammenti.

Come previsto dall’ESA, il satellite si è disintegrato nell’alta atmosfera e non e stato riportato alcun danno a terra, a dispetto delle molte preoccupazioni.

Lanciato nel marzo 2009, GOCE ha misurato con una straordinaria precisione il campo di gravità della terra le e circolazioni oceaniche. Il risultato è la forma più accurata di ‘geoide’ – un ipotetico oceano globale a riposo – mai prodotto, che viene utilizzato per comprendere la circolazione oceanica, il livello del mare, la dinamica del ghiaccio e l’interno della Terra.

Grazie al suo innovativo motore a ioni di GOCE, responsabile di aver fornito la spinta che è servita al satellite di rimanere in un’orbita incredibilmente bassa di soli 260 km, con le sue misure accelerometriche ha anche fornito una nuova visione della densità dell’aria e velocità del vento nell’alta atmosfera.

Il 21 ottobre, la missione è giunta alla sua fine naturale quando il carburante si è esaurito. Nelle ultime tre settimane il satellite è progressivamente sceso, sempre più velocemente all’aumentare della densità dell’aria mentre si avvicinava alla linea di Karman.

Mentre la maggior parte del satellite, composto da  1100 kg di materiale, si è disintegrato nell’atmosfera, si stima che il 25 % abbia raggiunto la superficie terrestre.

Una campagna internazionale che ha coinvolto anche gli uffici dell’ESA preposti all’osservazione dei detriti spaziali ha monitorato il rientro.

“Del satellite GOCE, del peso di oltre una tonnellata, è solo una piccola frazione delle 100-150 tonnellate di spazzatura  spaziale artificiale che rientra nell’atmosfera terrestre ogni anno”, ha detto Heiner Klinkrad, Capo Ufficio detriti spaziali dell’ESA.

“Nei 56 anni di volo spaziale, circa 15 mila tonnellate di oggetti spaziali artificiali sono rientrati nell’atmosfera senza causare un solo infortunio umano fino ad oggi”, ha concluso Klinkrad.

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