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Scoperta la più grande emissione di un buco nero mai osservata

Un team di astronomi ha scoperto quella che sembra essere una colossale esplosione di un enorme buco nero al centro di una galassia distante

Scritto da Hoda Arabshahi il 09.01.2013

Secondo gli scienziati, l’esplosione con emissione di materia è stata 10 volte più luminosa della più grande esplosione stellare. L’esplosione del potenziale buco nero supermassiccio è stata trovata quando gli astronomi stavano studiando la galassia NGC 660, che si trova a 44 milioni di anni luce di distanza nella costellazione dei Pesci.

CREDIT: Minchin et al., NRAO/AUI/NSF (HSA);Travis Rector, Gemini Observatory, AURA (optical).

CREDITI: Minchin et al., NRAO/AUI/NSF (HSA);Travis Rector, Gemini Observatory, AURA (optical).

“La scoperta è avvenuta davvero per un caso fortunato. Le nostre osservazioni sono andate avanti per qualche anno. Guardando  dati abbiamo scoperto che una galassia  si è trasformata da un oggetto tranquillo in un’enorme esplosione energica,” ha dichiarato in un comunicato, il ricercatore Robert Minchin dell’osservatorio di Arecibo a Puerto Rico.

Per determinare se l’esplosione era stata di una supernova – morte esplosiva di una stella – o del nucleo della galassia, i ricercatori hanno utilizzato l’High Sensitivity Array, una rete globale di telescopi che include Il Very Long Baseline Array (costituito da 10 antenne radio, il più grande radiotelescopio esistente al mondo), l’osservatorio di Arecibo (un radiotelescopio formato da un’antenna di 305 metri, il radiotelescopio di 100 metri di Green Bank , e il radiotelescopio di 100 metri di Effelsberg in Germania.

Invece di un anello di materiale in espansione che avrebbe suggerito l’esplosione di una supernova, questi astronomi hanno trovato cinque luoghi con emissioni radio luminose raggruppate intorno al nucleo della galassia.

“La spiegazione più probabile è che ci sono getti provenienti dal nucleo, ma stanno precedendo, o oscillando, ed i punti caldi che osserviamo, sono le zone in cui i getti urtano il materiale vicino al nucleo della galassia”, ha affermato Chris Salter, sempre dell’Osservatorio di Arecibo.

Tali getti, secondo i ricercatori, significherebbero che l’esplosione probabilmente proveniva da un buco nero supermassiccio al centro della galassia NGC 660. Mentre il buco nero divora polvere e  massa, crea un disco vorticoso di materia che rilascia  getti di particelle.

I buchi neri supermassicci sono strutture colossali nei nuclei delle galassie, con una massa di milioni o miliardi di volte superiore a quella del Sole. Questi oggetti cosmici sono molto più grandi dei buchi neri di massa stellare, che vengono creati dalla morte di stelle giganti e possono contenere la massa di circa 10 soli.

La galassia NGC 660 è una galassia notevole a causa del fatto che presenta un evidente “anello polare”. Si tratta di una caratteristica piuttosto rara nelle galassie, perché di solito queste possiedono un solo disco stellare al cui centro si trova un addensamento stellare. Invece NGC 660 possiede un anello di gas, polveri e stelle che giace quasi perpendicolarmente rispetto al piano del disco della galassia.

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