Un gruppo di astronomi australiani ha scoperto stringhe di galassie in alcune regioni che si credeva fossero vuote. La ricerca è stata pubblicata sui Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Le galassie sono disposte nell’universo in una rete intricata composta da lunghe stringhe. Questa struttura è spesso chiamata ‘ragnatela cosmica’, ed è composta da galassie e grandi spazi vuoti. Una mappa di questa gigantesca ragnatela era stata fornita da un gruppo di lavoro grazie alle immagini del VLT dell’ESO. Quello che però viene definito uno spazio vuoto, potrebbe in realtà contenere galassie meno numerose e poco visibili e non essere completamente deserto.
Spiega infatti il dottor Mehmet Alpaslan che ha guidato la ricerca: “Si ritiene che gli spazi nella rete cosmica siano incredibilmente vuoti. Potrebbero contenere solo una o due galassie, invece che le centinaia che ne ospitano grandi gruppi.”
Gli scienziati sono stati impegnati a capire che cosa ci fosse realmente in questi spazi che vengono definiti vuoti. Analizzando alcuni dati, provenienti dal GAMA (Galaxy and Mass Assembly), una ricerca internazionale che studia l’evoluzione dell’Universo, i ricercatori hanno potuto comprendere che le galassie contenute in un certo specifico spazio sono disposte in un modo mai visto prima.
“Abbiamo trovato piccole stringhe composte da poche galassie, un nuovo tipo di struttura che abbiamo chiamato ” tendril”, ha dichiarato Alpaslan. La parola “tendril” sta ad indicare i viticci, cioè a suggerire la nuova e particolare struttura a stringhe scoperta dagli scienziati.
Si tratta di galassie dal bagliore estramemente tenue e per scovarle i ricercatori hanno dovuto condurre una ricerca particolarmente approfondita, osservando più e più volte lo stesso brano di cielo.
“Non sapevamo cosa avremmo trovato quando abbiamo guardato il vuoto nel dettaglio, ma è stato sorprendente trovare tanti di questi viticci in regioni che erano state precedentemente classificate come vuote”, ha detto Aaron Robotham della University of Western Australia.
“Questo significa che i vuoti potrebbero essere molto più piccoli di quanto si pensasse in precedenza e che le galassie che precedentemente si pensava fossero vuote, potrebbe essere solo parte di un tendril”, ha detto Alpaslan.
Ora la squadra continuerà ad analizzare con questo metodo nuove zone di cielo alla ricerca di altri deboli tendril.