PASADENA, California – La NASA ha concluso la missione delle sonde gemelle GRAIL facendole impattare sulla superficie lunare ieri, e ha intitolato il sito di impatto in onore Sally K. Ride, la prima donna americana nello spazio e membro del team della missione.
Lanciate nel settembre 2011, Ebb e Flow (che in inglese significano flusso e riflusso di una marea) sono cadute su un punto presente sulla faccia nascosta della Luna dopo una missione che durava dal 1° gennaio 2012. Le sonde sono state fatte cadere intenzionalmente sulla superficie lunare, perché non avevano sufficiente altitudine né combustibile per continuare le operazioni scientifiche. La loro missione è stata un successo dell’astronomia e ha prodotto la mappa del campo gravitazionale a più alta risoluzione di qualsiasi corpo celeste. La mappa fornirà una migliore comprensione di come la Terra e gli altri pianeti rocciosi del sistema solare si sono formati ed evoluti.
Venerdì scorso le due sonde della missione Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) sono state fatte scendere su un’orbita più bassa, che si è tradotta in un impatto lunedì su una montagna vicina al polo nord della Luna. Le due sonde che viaggiavano in formazione, hanno colpito la superficie lunare come previsto alle 20:28:51 e alle 20:29:21(ora italiana) ad una velocità di 6000 km/h, a 2,5 km di altezza nei pressi di un cratere chiamato Goldschmidt.
L’impatto ha segnato la fine della missione GRAIL, che è stata anche la prima missione planetaria della NASA a portare a bordo fotocamere completamente dedicate all’istruzione e alla sensibilizzazione del pubblico sulla Terra, in particolare i ragazzi di diverse scuole medie americane.
Insieme con allo strumento scientifico principale, che registrava le piccolissime variazioni del campo gravitazionale della Luna, ogni sonda portava con sé una fotocamera MoonKAM, che hanno scattato più di 115.000 foto della superficie lunare.
Cinquanta minuti prima dell’impatto, le sonde hanno acceso i loro motori fino a quando il propellente è stato totalmente consumato. La manovra è stata progettata da tempo per determinare con precisione la quantità di carburante presente nei serbatoi. Questo aiuterà gli ingegneri della NASA a validare i modelli al computer per migliorare le previsioni di fabbisogno di combustibile per le missioni future.
“Ebb ha tenuto accesi i motori per 4 minuti e 3 secondi e Flow per 5 minuti e 7 secondi”, ha detto il responsabile del progetto GRAIL David Lehman del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California, “E’ stata una serie importante di dati conclusivi di una missione che è stata piena di dati tecnici e scientifici”.
Il team della missione pensa che maggior parte del materiale a bordo di ogni sonda spaziale sia andata distrutta durante gli impatti, probabilmente sepolta in crateri poco profondi. La dimensione dei crateri potrà essere stabilita quando la sonda della NASA Lunar Reconnaissance Orbiter restituirà le immagini della zona fra diverse settimane.
“Ci mancheranno i nostri gemelli lunari, ma gli scienziati mi dicono che ci vorranno anni per analizzare tutti i dati che hanno ottenuto, ed è per questo che siamo andati sulla Luna,” ha detto Lehman. “Addio, Ebb e Flow, vi ringraziamo.”