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Walter Frederick Gale, una vita per l’astronomia

Scritto da Paolo Ferrante il 03.08.2012
Mappa topografica del cratere Gale

Mappa topografica del cratere Gale. L’ellisse indica il punto di atterraggio del rover Curiosity della NASA

Il rover Curiosity si appresta a sbarcare lunedì nel cuore del cratere Gale su Marte, dove si trova un enorme deposito di roccia sollevata a più livelli, un possibile pozzo di informazioni sulla passata attività geologica – e chissà, anche biologica – di Marte.

Il cratere Gale sembra essere una formazione da impatto vecchia almeno 3,5 miliardi di anni, abbastanza per poter aver assistito alla presenza della vita su Marte. Il nome del cratere viene dopo l’astronomo Walter F. Gale, che era un appassionato di Marte, astronomo-astrofilo che ha dato un enorme contributo all’osservazione dei pianeti del nostro sistema solare.

Walter Frederick Gale era un astronomo australiano nato in un sobborgo di Sydney, Paddington, il 27 novembre 1865. La sua carriera non era l’astronomia, ma la finanza, ed ha iniziato nel settore assicurativo passando poi nel mondo bancario e diventando direttore di banca.

Dal padre Gale aveva ereditato la passione per l’astronomia, ed è stato particolarmente ispirato dalla Grande Cometa del 1882 (la C/1882 R1). Costruendosi praticamente da solo un telescopio, tutte le notti osservava il cielo, scoprendo negli anni sette comete. E’ stato eletto Fellow della Royal Astronomical Society nel 1893, e nello stesso anno si è recato in Cile per assistere a un eclisse solare.

Marte presto diventò il suo chiodo fisso. Gale infatti era interessato all’osservazione planetaria, e ha trascorso molte ore a studiare Giove e Marte attraverso i suoi telescopi. Come molti astronomi della sua epoca – ricordiamo i canali del nostro Giovanni Schiaparelli-, si convinse che Marte fosse piena di vita.

Nel 1935, Gale è stato insignito del Jackson-Gwilt medaglia della Royal Astronomical Society per le sue scoperte di comete e per il suo contributo all’astronomia nel New South Wales.

Gale morì la notte del 1° giugno 1945 per un attacco di cuore. Separato dalle sue amate stelle quella notte da un cielo nuvoloso.

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