E’ partita ieri e termina domani l’ottava edizione della conferenza mondiale “The future of Science”. Quest’anno il titolo della conferenza è “La società delle nanoscienze”.
L’ottava edizione di The Future of Science, organizzata congiuntamente dalla Fondazione Umberto Veronesi, dalla Fondazione Silvio Tronchetti Provera e dalla Fondazione Giorgio Cini, ha come obiettivo quello di riunire i maggiori esperti al mondo nell’ambito delle nanotecnologie.
Lo sviluppo scientifico ha delle implicazioni sulla società, economiche e politiche, ma la società stessa non sembra esserne sufficientemente informata. Nel primo decennio dell’ultimo secolo i progressi nel campo delle nanoteconologie sono stati velocissimi. Gli investimenti in termini economici sono stati ingenti e le nanotecnologie hanno dimostrato che lavorare “sul piccolo” può avere delle enormi potenzialità.
Innanzitutto è stato chiaro abbastanza in fretta che le nanotecnologie avevano applicazioni in ogni ambito, come si può dedurre scorrendo gli abstract degli interventi della conferenza: dalla medicina, alla sanità, all’ambiente, all’energia.
Ma secondo gli organizzatori è ora evidente che queste applicazioni hanno un impatto sulla qualità della nostra vita. Molti oggetti di uso quotidiano derivano le loro peculiarità da un’applicazione della ricerca sulle nanotecnologie.
Nei prossimi anni ci aspettano ulteriori progressi nella tecnologia e per questo è importante che il mondo scientifico tenga presenti quali sono le sfide più impellenti per il Pianeta, come l’energia e la salute.
Fra gli scienziati invitati a parlare la dott.ssa Nora Savage, Ingegnere Ambientale del Nano Team Lead, della US Environmental Protection Agency.
Nell’abstract del suo intervento, previsto per oggi pomeriggio, la dott.ssa Savage afferma che le nanotecnologie hanno creato grande entusiasmo a tutti i livelli: scientifico, economico e politico. Questo anche nel campo dell’ambiente, dove le applicazioni risultano essere diverse ed importanti: nel campo del rilevamento degli inquinanti, della separazione degli inquinati da altre sostanze, nel creare sostanze che non generino rifiuti, nel campo della bonifica in luoghi difficili da raggiungere.
Naturalmente c’è anche il lato oscuro di questo sviluppo tecnologico, perchè non di tutti i nanomateriali conosciamo gli effetti sull’ambiente. E’ per questo che, secondo la dott.ssa Savage, è necessario mantenere un approccio olistico ai problemi.
Per fare questo secondo Savage è necessaria una stretta concertazione fra le parti coinvolte, in modo che diverse componenti siano sempre tenute presenti: le pari opportunità, il miglioramento della qualità della vita, il problema delle risorse e quello energetico.
Lo scopo di The Future of the Science è di capire come lo sviluppo scientifico possa essere importante per migliorare in futuro la qualità delle nostre vite. Secondo gli organizzatori i problemi e i dilemmi scientifici, che pur riguardano la vita di tutti noi da vicino, non hanno abbastanza spazio nelle discussioni pubbliche. Cioè, anche se la scienza ha delle implicazioni sulla società, economiche e sociali, la società stessa non ne è sufficientemente a conoscenza.
Per questo esperti di fama internazionale di diversi ambiti e discipline sono stati invitati a dare il loro punto di vista su temi che sono cruciali per il destino della nostra società, rivolgendosi a un pubblico di scienziati, filosofi, teologi, industriali, politici, economisti, giornalisti, studenti e in generale a chi si interessa delle conseguenze sociali, economiche e politiche del costante sviluppo scientifico.