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Trovata acqua su un asteroide a 150 anni luce dalla Terra

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 15.10.2013

Il telescopio Hubble ha rilevato l’acqua  sui frammenti di un asteroide a 150 anni di luce dal nostro pianeta, attorno alla nana bianca GD61. Secondo gli scienziati dell’Università di Cambridge,  che hanno condotto la ricerca, questo asteroide è il relitto di un sistema planetario che avrebbe ospitato pianeti abitabili.

NASA, ESA, M.A. Garlick (space-art.co.uk), University of Warwick, and University of Cambridge)

NASA, ESA, M.A. Garlick (space-art.co.uk), University of Warwick, and University of Cambridge)

La nana bianca GD 61 è ciò che resta di una stella  più calda e luminosa del nostro sole. Secondo gli scienziati la presenza di questo asteroide farebbe ipotizzare che ci siano stati o ci siano ancora, pianeti abitabili orbitanti attorno alla stella.

I ricercatori sono riusciti a studiare la composizione dell’asteroide grazie alla forte attrazione che la stella esercita su di esso.

Lo Space Explorer Far Ultraviolet della NASA (FUSE) ha rilevato nel 2008 l’abbondanza di ossigeno nell’atmosfera dell’asteroide e l’unico modo per precisarne la quantità era osservarlo da sopra l’atmosfera terrestre. 

Combinando i risultati di un precedente studio che ha utilizzato il WM Keck Observatory sulla cima del Mauna Kea , nelle Hawaii , il team ha anche rilevato magnesio, silicio e ferro, che, insieme con l’ossigeno, sono i componenti principali delle rocce. Contando il numero di questi elementi rispetto all’ossigeno i ricercatori sono stati in grado di calcolare la quantità di ossigeno che dovrebbe essere nell’atmosfera della nana bianca. E hanno trovato molto più ossigeno di quanto avrebbe dovuto trovarsi nei soli minerali rocciosi. Pertanto gli scienziati hanno ipotizzato la presenza dell’acqua. Secondo gli scienziati l’acqua, così come è avvenuto sul nostro pianeta, potrebbe essere stata trasportata grazie ad impatti successivi di asteroidi ricchi di acqua.

Anche sulla terra, spiegano gli scienziati, l’acqua potrebbe essere arrivata grazie agli asteroidi con lo stesso sistema. La Terra è composta da acqua solo per lo 0,2 per cento e gli oceani potrebbero essersi creati grazie al susseguirsi di impatti di asteroidi ricchi di acqua.

 

Gli scienziati hanno ipotizzato che l’acqua provenga da un corpo più grande di almeno 90 km di diametro che orbitava attorno alla stella circa 200 milioni di anni fa.

La scoperta è eccezionale perchè per la prima volta in un sistema extrasolare si ha la presenza di corpi rocciosi e di acqua, due elementi fondamentali perchè sia presente la vita.

Secondo i ricercatori, anche se la stella GD61 è molto diversa dal nostro sole, ciò che osserviamo oggi su quella stella è ciò che un astronomo potrebbe trovare osservando il nostro sistema solare fra 6 miliardi di anni. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.

 

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