L’incontro al Parco di San Rossore il 21 ottobre in cui discuteremo di Cederna e Raffaelli non potrà ignorare il fatto che oggi i nostri parchi mancano di una rappresentanza degna di questo nome. Sono di fatto orfani.
Che Federparchi infatti sia finita nella brutta legge sui parchi in discussione al parlamento ormai da alcuni anni, come associazione ‘dipendente’ del ministero, ne segna come peggio non potrebbe la sconcertante caduta che di fatto lascia i parchi privi di una rappresentanza dignitosa.
Provate a pensare l’ANCI associazione dei comuni dipendente dal ministero degli interni?
I parchi invece si sono sempre più allineati alle scelte dello stato che lasciano totalmente nel caos le aree marine protette, i parchi nazionali senza piani e spesso presidenti e direttori. Accettano l’estromissione delle rappresentanze scientifiche dagli enti di gestione dove in compenso entrano le rappresentanze di categoria.
Una associazione che negli anni a partire dal 1989 cioè prima della approvazione della legge quadro del 1991 ha con i suoi centri studio da Gargnano sul Garda al Parco del Conero, da MonteMarcello Magra – Sarzana alle Cinque Terre, con la rivista Parchi, Toscanaparchi, Parcolibri ha contribuito seriamente e con determinazione anche fortemente critica alle politiche del ministero come delle regioni, oggi non ha saputo far di meglio che presentare qualche emendamento. E il tutto mentre da tempo ormai non si hanno notizie del Santuario dei cetacei, di una Conferenza nazionale a lungo proposta ma mai accolta. E come non bastasse in Toscana dove si era riusciti a impegnare la regione nella istituzione del Centro Studi Giacomini in San Rossore affidato a Federparchi che lo tranquillamente ignorato al punto che ora si dovrà passarne la gestione al parco se vogliamo che non sparisca. Ecco perché nel prossimo incontro al parco intendiamo rilanciarlo e intitolarlo anche a Tiziano Raffaelli. E vogliamo anche mettere mano ad un libro sul nostro parco per rilanciarne il ruolo in Toscana dove Federparchi, pur avendo il suo presidente alla presidenza del Parco nazionale dell’Arcipelago resta ancora orfano delle aree protette marine tranne quella istituita dalla regione. Insomma vogliamo fare uscire i parchi dalla morta gora di Federparchi per ridargli voce e rappresentanza dignitosa.
E dobbiamo farlo a partire dalle vicende del nostro litorale ossia la Darsena Europa.