Dopo il recenti rinvio è previsto per il 20 dicembre il lancio di Gaia, il satellite europeo dell’ESA che mapperà con una precisione mai raggiunta prima la nostra Via Lattea.
E’ costata 740 milioni di euro e 13 anni di lavoro, la più ambiziosa mappatura delle stelle della nostra galassia.
L’obiettivo è creare una mappatura in 3D raccogliendo i dati su un miliardo di stelle, circa l’1% di tutte le stelle dell’universo.
Saranno molteplici le osservazioni che potranno essere compiute: “Un passo fondamentale per capire l’universo è comprendere l’universo più vicino a noi: la nostra galassia”, spiega Giuseppe Sarri, project manager del progetto Gaia dell’ESA.
“La posizione delle stelle sarà stabilita con una precisione molto maggiore, almeno mille volte superiore rispetto a quanto si può fare dalla Terra”, sottolinea Laurent Chemin, astrofisico dell’Osservatorio di Bordeaux.
Punto di riferimento per la missione spaziale Gaia sarà il celebre osservatorio del Pic du Midi, in Francia, le cui osservazioni permettono di calibrare lo spettrografo di Gaia.
Gaia aiuterà gli astronomi a definire l’esatta forma della nostra galassia, ad esempio determinando l’esatto numero dei bracci.
Si occuperà inoltre di esplorare altri sistemi solari, altri pianeti extrasolari alla ricerca della vita aliena.
Ma le finalità del progetto non sono solo esplorative: infatti gli scienziati grazie all’incredibilità quantità di dati proveranno ad individuare la materia oscura, la forza nascosta che permea l’universo.
“Come è distribuita la materia oscura nello spazio e se è più concentrata nel disco o nell’alone sono cose che non sappiamo ancora” dichiara Carme Jordi, astronoma dell’Università di Barcellona, “e mappando il movimento preciso delle stelle nel disco possiamo dedurre come la materia oscura è distribuita.”
“È molto importante – continua Carme Jordi – perché la materia oscura è molto più abbondante della materia visibile, quindi se la materia oscura esiste significa che guida l’evoluzione dell’universo.”
Gaia mapperà le stelle da un’orbita intorno al Sole, nei pressi di un luogo a circa 1,5 milioni di km oltre l’orbita della Terra conosciuta come punto di Lagrange L2.
La sonda girerà lentamente, e utilizzerà due telescopi che utilizzeranno una solo macchina fotografica, la più grande mai lanciata nello spazio che ha quasi un miliardo di pixel.
La missione durerà 5 anni. Il lancio avverrà dalla Guiana francese, a Kourou.